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Dio e la sua impresa di pulizie

Tra passato, presente e futuro

Una riflessione sui recenti fatti di cronaca
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Queste due foto rappresentano i due estremi tra i quali si è sviluppata la mia vita e quella di tanti miei coetanei. La prima foto in particolare mi ricorda che sono nato e cresciuto in tempo di grandi lotte e di grandi passioni nel mondo degli operai e dei contadini. Con questi ultimi, ancora fanciullo, ho trascorso un tempo sereno. Abitavo vicino a loro. Erano poveri. Eravamo poveri tutti.
Quante manifestazioni e cortei per il diritto a un lavoro dignitoso e per garantire il pane per la famiglia e i figli in particolare. Perché a quel tempo il nostro popolo faceva figli, credeva nei figli e era orgoglioso dei propri figli anche se doveva fare salti mortali per comprar loro le scarpe.
Le NIKE grazie a Dio non c’erano ancora. Non c’era neppure lo SCUOLA BUS né l’auto di mammà.
Si andava a piedi e soli. E eravamo per fortuna anche sicuri: non ci avrebbero rapiti.
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Pian piano abbiamo raggiunto un giusto benessere, aiutati anche dalle tante meraviglie che la scienza ci ha messo a disposizione. Abbiamo goduto e difeso soprattutto la libertà, il più bel dono di Dio.
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A partire dagli anni ‘60 del secolo scorso tutto è cominciato a cambiare. Ora è tutto un altro mondo, totalmente diverso. Abbiamo chiamato tutto questo progresso, e in gran parte lo è stato. Ma giorno dopo giorno ci siamo ubriacati e forse anche drogati di libertà, rivendicando diritti che diventavano sempre più discutibili fino a nascondere capricci e forse anche una buona dose di follia.

Siamo diventati un po’ tutti degli eterni adolescenti, bimbi presuntuosi che battono i piedi per ottenere solo ciò “che piace”.
Ci siamo sentiti tutti dei piccoli dei e abbiamo fatto fuori Dio..
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Chi mi conosce e mi legge sa che questo ormai è un mio pallino fisso da anni. Non è ancora diventata un’ossessione perché essendo vecchio cerco di morire salvando ancora un minimo di serenità e di speranza. Ma soprattutto perché ho scoperto una ditta di pulizie potente e efficace che fa capo a Dio, “Sommo Spazzino della Storia”. E in questo nostro particolare  momento storico sta lavorando in grande stile e a pieno ritmo, servendosi di tutto e di tutti, secondo la famosa “eterogenesi dei fini”.

In questa ditta egli si serve di saggi e di pazzi, di onorevoli e senatori, di zombi e feriti. Assume tutti, anche controvoglia.
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Non è un po’ troppo? In occasione della campagna elettorale recentissima tra le tante paure di quelli che erano contrari alla Meloni & C. c’era il timore ossessivo che venisse impedito il diritto
all’aborto oltre a tanti altri diritti conquistati o da conquistare.. Anche il primo ministro francese e prima di lei già Macron era preoccupata che con il probabile avvento della destra il diritto all’aborto in Italia sarebbe stato in pericolo.
Sull’aborto io personalmente sono “convintamente” obbediente alla chiesa e alla mia coscienza: è un no sofferto soprattutto in casi umani particolarmente gravi e complessi ed è un no deciso all’aborto soprattutto inteso come un rimedio alla distrazione in una bella vita dove il sesso è diventato uno dei principali giocattoli a nostra disposizione.
Ma non è di aborto che ora intendo trattare, anche se in apparenza a volte si ha l’impressione che abbia preso il posto delle vecchie sacrosante lotte sociali.
Comunque per questo Dio vede e provvede.
Ciò che invece mi ha veramente demoralizzato è un’altra cosa: la dichiarazione di tanti governanti, compreso l’ONU, che l’aborto è un diritto “umano”. Questo a me sembra il culmine di
una follia. Abituato al senso sacro delle varie dichiarazioni dei diritti umani a partire dal 700 sotto la spinta dei rivoluzionari francesi e vedere che ora anche l’aborto viene incluso tra di essi mi sembra che sia quasi blasfemo. La sacralità dei diritti umani rischia di diventare un paniere che contiene tutto e il contrario di tutto. Ho sempre ritenuto che i diritti umani siano molto più determinati e limitati rispetto ai diritti civili frutti  di legislazioni e di stati etici anche democratici legati ai vari periodi storici.

Francamente fino a questo punto non me l’aspettavo, o forse speravo che non avvenisse mai.

E allora? Ho solo paura che stiamo oltrepassando quel limite che tutti penso, più o meno, riteniamo che debba esistere, salvo immaginare il progresso come una meravigliosa onda che procede in
movimento perpetuo verso un infinito beato. L’onda però prima o poi si infrange e ci si rivolge contro e non tutti nella vita siamo surfisti. 

Una riflessione sui recenti fatti di cronaca
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