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L'errore più grave? Dire a un figlio: «Basta che tu sia felice»

La psicologa Maria Pia Colella: stiamo crescendo una generazione di giovani adulti che rischiano di rimanere sempre bambini

Parole chiave: educare (6), giovani (94), affettività (8)
Educare oggi

Accompagnare i giovani alla crescita significa aiutarli a fare chiarezza con la propria identità, a fare i conti con il proprio corpo e con i suoi limiti temporali, spaziali, relazionali, a comprendere il senso di una sessualità di cui va messo in luce il perché più che il come. Una fatica in cui educatori e genitori dovrebbero rivedere l’approccio per non rischiare di apparire inadeguati o addirittura dannosi. Lo spiega Maria Pia Colella, psicologa e psicoterapeuta che da anni si occupa di formazione dei giovani e che sarà tra i relatori al Convegno nazionale di pastorale giovanile del prossimo mese con un intervento proprio sull’accompagnamento all’età adulta.

Perché accompagnare un figlio a diventare adulto significa anche – e forse soprattutto – aiutarlo a scoprire il senso dell’affettività e la bellezza delle relazioni?

Credo sia importante chiarire il significato dell’espressione “diventare adulti”, dell’adultità. Non si tratta soltanto di una crescita che riguarda l’evoluzione fisica. Diventare adulti vuol dire portare alla massima espressione, oltre al fisico, la sfera affettiva, quella relazionale e spirituale. Se proprio dovessimo concentraci su un aspetto dell’adultità dovremmo puntare sulla dimensione affettiva e relazionale, cioè sulla crescita del cuore, che ha nulla di mieloso, ma riguarda il nucleo centrale di ciascuno di noi perché interferisce direttamente con il pensare, l’agire, il relazionarsi. Si pensa erroneamente che alla base di tutte queste funzioni si siano gli aspetti cognitivi. Invece tutto parte dalla sfera emotiva, che è più profonda. Educare all’affettività e alle relazioni significa quindi non fermarsi agli aspetti superficiali, ma curare l’interiorità.

continua https://www.avvenire.it/famiglia/pagine/l-errore-piu-grave-dire-a-un-figlio-basta-che-tu-sia-felice

Fonte: Avvenire
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