Linea.. di pensiero. Quanto spreco

La Caritas Italiana ha lavorato al nuovo dossier "Avere cura di una Repubblica imperfetta. Contributo al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)" per offrire un proprio contributo di analisi e di proposte. "La sfida è rimuovere le cause delle criticità, non curare a valle gli effetti". Basterebbe ascoltare di più chi  è quotidianamente in ascolto delle "povertà" sociali, culturali ed economiche delle persone per dare una svolta a politiche troppo spesso" tampone" ma inefficaci alla risoluzione definitiva di problemi che, invece, si ripresentano a "macchia d'olio".

Basta con parcellizzazioni di azioni che forse accontentano lobbies di potere ma che non producono effetti di ripresa e di resilienza. Basta con un agire futile che non affronta l'essenziale rimandando a tempi indefiniti e incolpando "la burocrazia". Basta con sussidi e incentivi che sono come fuochi di artificio, solo da applausi nell'immediato. Si sono sprecate troppe risorse in interventi, lodevoli ma spesso doppioni e futili, che non hanno risolto problemi complessi come la povertà educativa. Si pensi al tema della dispersione scolastica. In una società iper tecnologica permane un livello di dispersione inconcepibile con gli strumenti e gli operatori che si hanno a disposizione. Non è che la dispersione "serve" per alimentare e mantenere costantemente servizi per attività "anti dispersione"? Necessitiamo di avere risposte serie e vere per garantire prima di tutto un lavoro dignitoso e giusto alle persone. Vi sono sfide urgenti che devono essere affrontate con ingenti investimenti quali appunto il lavoro, ma anche la casa e la famiglia. Diritti fondamentali per vivere con dignità e per poter contribuire all'edificazione della "città terrena". Occorre un impegno serio per "costruire una Repubblica all’altezza dei suoi valori costituzionali, vissuti come habitus profondo e non come vestiti della festa".