Diocesi
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"Voi stessi date loro da mangiare"

SOLENNITA’ DEL CORPO E SANGUE DI GESÙ

Parole chiave: corpus domini (15), commento al vangelo (218)
Responsabili dinanzi alle necessità degli altri

DAL VANGELO SECONDO LUCA 9, 11-17In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.Nel gesto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù anticipa il rito dell’ultima cena, nella quale istituì il sacramento dell’Eucarestia.Il miracolo che Gesù compie nel vangelo di questa domenica è il frutto della collaborazione tra di Dio e l’uomo. Mentre i Dodici volevano che Gesù congedasse la folla, il Signore chiede ai discepoli di provvedere: “Dategli voi stessi da mangiare”. La fede cristiana è una sfida e spesso sembra proprio che il Signore voglia un po’ sfidare la perseveranza e la tenacia della nostra fede. Gli Apostoli erano preoccupati di sfamare una folla numerosa e di non riuscirvi.Gesù compie il miracolo della divisione dei pani e dei pesci - non della moltiplicazione - a partire dal poco che viene presentato: cinque pani e due pesci! Davvero niente per 5000 nuclei familiari.L’eucarestia è il pane dei deboli, di coloro che si sentono nulla senza Gesù. Tuttavia quando noi offriamo la nostra esistenza, il nostro piccolo, Gesù, attraverso di noi, fa grandi cose. Questa festa ci ricorda proprio anche questo. Saper offrire al Signore, saper sacrificare anche quello che per noi ci sembra poco, irrilevante. Chi vive una vita eucaristica, chi mangia il corpo di Cristo, accetta di essere trasformato in “cibo” per gli altri: “Dategli voi stessi da mangiare”. Mentre i discepoli quasi volevano sbarazzarsi della folla affamata, di un problema quindi, il Signore, invece, chiede di essere responsabili dinanzi alle necessità degli altri.

Responsabili dinanzi alle necessità degli altri
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