Le sfide del governo pastorale
La scelta pionieristica di avvalersi dei social network
Le buone pratiche della diocesi di Livorno trovano significativo spazio in un importante volume, appena pubblicato dalla prestigiosa Libreria Editrice Vaticana, intitolato Le sfide del governo pastorale (reperibile presso la libreria Paoline di Livorno e su internet). L’autore è il canonico Fabrizio Casazza, che nella diocesi di Alessandria è parroco, cancelliere e direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Il libro riflette su quattro aree decisive per la pastorale di oggi: la progettazione dei bisogni delle comunità, la gestione delle sempre più scarse risorse economiche, la cura delle relazioni, la comunicazione. Proprio in quest’ultimo capitolo viene definita «pionieristica» la decisione della diocesi di Livorno di aprire un profilo Facebook dedicato all’interazione con sacerdoti e comunità locali e non come semplice contenitore di notizie. Vengono citate anche le parole del vescovo Simone Giusti: se un tempo la piazza del mercato era il luogo in cui ci si scambiava le notizie, oggi è la piazza virtuale a ricoprire la medesima funzione sociale, e la Chiesa non può starne fuori.
Come riassume nella prefazione il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di papa Francesco, «questo volume, facendo interagire l’acribia accademica con l’attenzione pastorale, rappresenta un coraggioso, valido e innovativo passo» nella direzione di «una Chiesa in uscita verso le periferie esistenziali» cui sollecita instancabilmente papa Francesco. Nel momento in cui si riflette sul futuro della vita concreta delle comunità nel periodo successivo alla pandemia, le considerazioni e le proposte del libro – per usare le parole del Segretario di Stato – «sono certamente meritevoli di una lettura attenta e meditata, individuando spazi di possibile realizzazione».
F. Casazza, Le sfide del governo pastorale. In ascolto dei Vescovi italiani(Ispirazioni, 10) Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2020, pag. 342, euro 20, prefazione del card. Pietro Parolin.
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