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Impariamo a dire il nostro "sì"

Meditazione sul Vangelo di Venerdì 8 Dicembre

Parole chiave: commento al vangelo (219), festa immacolata (2)
Nella festa di Maria

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Nella Solennità di oggi la Prima lettura, dal libro della Genesi, ci presenta la disobbedienza di Adamo ed Eva e l’atteggiamento immaturo, di chi scarica barile della responsabilità personale sulle scelte della propria vita. A questi due si contrappone la figura umile e semplice della ragazza di Nazareth che si affida a Dio e apre il proprio cuore e il proprio ventre alla Sua Volontà, alla Sua Parola. Piccola adolescente e coraggiosissima donna che si dona al progetto di Dio, non si sottrae ad una proposta stravolgente e rischiosa: si fida e si abbandona totalmente alla Parola. Lei sarà madre del Figlio di Dio e maestra d’obbedienza e fedeltà per Gesù. Da ella, infatti, il Divin Figlio imparerà la docilità e la capacità di saper dire coraggiosamente “sì” al Padre fino in fondo, fino alla fine e totalmente. Per il “sì” di Maria è che noi abbiamo in dono il “sì” del Figlio. Questa linea che collega questi due “sì” indissolubilmente è la linea che ci stringe e ci porta alla Salvezza e distruggono la disobbedienza, l’immaturità e il “no” di Adamo ed Eva. Anche noi mettiamoci alla scuola di Maria per imparare come Gesù a dire al Padre il nostro sì.

Nella festa di Maria
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