La pazienza di Cristo, strada per fare il bene anche nelle difficoltà
Dobbiamo fare il bene per il servizio e non cercare gli applausi
"Quando troviamo delle chiusure, dobbiamo volgerci a fare il bene altrove, senza recriminazioni. Così Gesù ci aiuta a essere persone serene, contente del bene compiuto e che non cercano le approvazioni umane". Come riporta Vatican News , questo è l’insegnamento che Francesco ha offerto all’Angelus in piazza San Pietro dove erano presenti circa 20mila fedeli, commentando il Vangelo domenicale. Avendo preso la “ferma decisione” di recarsi a Gerusalemme, dove sa che “lo attendono il rifiuto e la morte”, Gesù manda dei messaggeri a precederlo. Un villaggio di samaritani, lungo la strada, rifiuta di accoglierlo proprio perché diretto a Gerusalemme, città avversaria. Sdegnati, gli apostoli Giacomo e Giovanni, suggeriscono al Maestro “di punire quella gente facendo scendere un fuoco dal cielo”. Vorrebbero coinvolgerlo “nel loro desiderio di vendetta”, ma Gesù non accetta la proposta, li rimprovera e prosegue il suo cammino. “Il ‘fuoco’ che Lui è venuto a portare sulla terra è l’Amore misericordioso del Padre”, ha spiegato Francesco, "e per far crescere questo fuoco ci vuole pazienza, ci vuole costanza, ci vuole spirito penitenziale". Invece Giacomo e Giovanni “si lasciano prendere dall’ira”. "Questo capita anche a noi - ha proseguito il Papa - quando, pur facendo del bene, magari con sacrificio, anziché accoglienza troviamo una porta chiusa. Viene allora la rabbia: tentiamo perfino di coinvolgere Dio stesso, minacciando castighi celesti. Gesù invece percorre un’altra via. Non la via della rabbia".
continua https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-angelus-26-06-2022
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