«La gioia offerta da Gesù non è mai annacquata, ma piena e disinteressata»
Dio vuole per noi il meglio, ci vuole felici: così Francesco commenta all'Angelus il brano sulle nozze di Cana
Dio vuole per noi il meglio, ci vuole felici: così Francesco commenta all'Angelus il brano sulle nozze di Cana, precisando che il segno di cui si racconta "non è una guarigione straordinaria o un prodigio", ma un "gesto che viene incontro a un bisogno semplice e concreto di gente comune". L'invito del Pontefice è a riconoscere i segni di tenerezza nella nostra vita.
"E' la Madonna la prima ad accorgersi della mancanza del vino, e ciò che contraddistingue il modo in cui lo segnala a Gesù è la sua discrezione, che rispecchia lo stile di Dio" ha riflettuto il Papa. "E Lui interviene - ha proseguito Francesco - senza clamore, senza quasi darlo a vedere. Tutto si svolge nel riserbo, “dietro le quinte”: Gesù dice ai servi di riempire le anfore d’acqua, che diventa vino. Così agisce Dio, con vicinanza e discrezione. I discepoli di Gesù colgono questo: vedono che grazie a Lui la festa di nozze è diventata ancora più bella. E vedono anche il modo di agire di Gesù, questo suo servire nel nascondimento - così è Gesù: ci aiuta, ci serve nel nascondimento, in quel momento - tanto che i complimenti per il vino buono vanno poi allo sposo. Nessuno se ne accorge, soltanto i servitori. Così comincia a svilupparsi in loro il germe della fede, cioè credono che in Gesù è presente Dio, l’amore di Dio.
"Lui interviene senza clamore, senza quasi darlo a vedere. Tutto si svolge nel riserbo, tutto si svolge 'dietro le quinte'", ha sottolineato il Pontefice che ha aggiunto a braccio come Gesù ci aiuti "nel nascondimento", "Così agisce Dio, con vicinanza con discrezione".
continua https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-angelus-16-01-2022
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