Una suora dal Myanmar insanguinato: “La nostra Pasqua, miracolo di speranza"
Scontri armati, aggressioni di civili, morti innocenti, chiese occupate: il Paese asiatico alle prese con una guerra civile senza tregua
C’è una nazione dell’Asia sudorientale nella quale la Pasqua ha generato un vero e proprio miracolo. È il Myanmar, dove sono migliaia i morti provocati da una guerra civile senza fine, scoppiata tre anni fa dopo un golpe al quale parte della popolazione si oppone e che ogni giorno pretende un enorme tributo di dolore e disperazione. Quel miracolo non è visibile ad occhio nudo, è quasi impercettibile, ma si svela in tutta la sua potenza quando una semplice e minuta religiosa racconta come la piccola comunità cristiana del Paese si è preparata alle celebrazioni pasquali e alla festa per il Risorto.
Serenità della fede
Ci si aspetterebbe che la voce di suor Beatrice sia incrinata e affievolita dalla paura, invece è più tonante e tranquilla che mai. Ai media vaticani - che la contattano con difficoltà in una piccola città dello Stato del Kachin - la religiosa, appartenente alla congregazione delle Suore della Riparazione, svela una certezza: “La Pasqua ci ha donato una speranza nuova, viva, tenace, concreta. Una speranza ancora più colorata di prima”. Eccolo, il miracolo. Più questi fedeli sperimentano sulla propria “pelle l’aumento delle violenze, delle ingiustizie, dell’indifferenza, in molte forme che appartengono alla morte, più trovano nella forza di Cristo Risorto una speranza indistruttibile”, dice la suora.
continua https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-04/myanmar-pasqua-speranza-chiesa-guerra.html
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