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Giorgio Kutufà ci ha lasciato

La celebrazione funebre Lunedì alle 10 nella chiesa del Soccorso presieduta dal vescovo Giusti

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Il ricordo di un amico e collaboratore

Giorgio Kutufà ha lasciato questa terra. Figura di spicco nella politica livornese, Giorgio è stato presidente della Provincia per due mandati. Luca Lischi, amico e collaboratore da una vita, ricorda il suo impegno, la sua persona, la sua passione politica. Noi vogliamo ricordarlo così, come nell'ultimo incontro in Vescovado, alla presenza dell'economista Stefano Zamagni, quando intervenne portando come sempre il suo contributo al dibattito e alla riflessione sulla politica italiana.

Giorgio Kutufà ha lasciato questa vita terrena. Tutti sanno quello che è stato Giorgio Kutufà! Un galantuomo. Una persona per bene. Un appassionato e capace politico che sempre si è speso con amorevole dedizione per il bene della sua città, della sua provincia, della sua regione, del suo paese. Un politico dotato di una visione di grande respiro, di una profonda cultura economica, di un forte attaccamento ai valori democratici, di una fiducia raffinata nell'Europa, secondo i principi di Alcide De Gasperi e di Aldo Moro. A entrambi si ispirava per ancorarsi ai loro fondamenti valoriali e trarre il meglio dalle loro azioni politiche. Aldo Moro lo sentiva come un Maestro. Tanto che durante il suo mandato di Presidente della Provincia sempre volle ricordarlo il 9 maggio, giorno in cui lo statista democristiano venne barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse. Conservava nella sua stanza la foto di Aldo Moro con questa frase "... L' acquisizione della democrazia non è qualche cosa di fermo e di stabile che si possa considerare raggiunta una volta per tutte. Bisogna garantirla e difenderla, approfondendo quei valori di libertà e di giustizia che sono la grande aspirazione popolare consacrata dalla Resistenza". Essa rispecchiava il suo pensiero e la sua azione politica. I suoi profondi valori del cattolicesimo democratico e sociale lo hanno sempre ispirato e guidato nel fare politica. Fin da giovanissimo nella Chiesa ha trovato maestri che lo hanno accompagnato nella sua formazione umana e cristiana. Tra questi il Vescovo Alberto Ablondi, di cui apprezzava il grande carisma ecumenico, fondato sul dialogo. 

Giorgio Kutufà era ancorato al locale, ha voluto bene alla sua terra, alla sua città, a cui non mancava mai di offrire idee e progetti con saggia e amorevole attenzione. Ma sempre  sapeva leggere e interpretare il locale con una capacità di analisi che proiettava lo sguardo oltre ogni confine. Livorno, sottolineava spesso, aveva il suo futuro in ciò che l'aveva caratterizzata nel suo passato, nel suo nascere, ovvero nel Mare come elemento identitario di sviluppo. Noi, accomunati dalla stessa Fede, abbiamo la certezza che c'è un posto per te. Tu sei stato prezioso e lo sarai ancora. Tu avrai un posto che premierà la tua dedizione alla vita terrena, all'amore per la tua famiglia, per i tuoi figli e le tue adorate nipotine, per i tanti amici a cui hai voluto bene e che ti hanno contraccambiato con l'ascolto che sapevi conquistare con la tua gentilezza e umiltà. Tu avrai un posto in particolare per quell'impegno e quel servizio alla politica che è stata la tua vocazione e che sempre hai esercitato con temperanza, pazienza, serietà ed onestà. Sei stato, anche nella lunga malattia, un combattente che mai si è arreso nell' offrire il suo saggio contributo alla causa politica e sociale. Tu sei stato un galantuomo dai saldi principi democratici! Livorno e tutta la sua provincia  te ne sono grate! Grazie Presidente per quello che ci hai donato, conserveremo  come un balsamo i tuoi consigli. Il "nuovo mattino" ti attende. Il Signore sarà il tuo rifugio, le sue braccia il tuo sostegno!

Luca Lischi

La celebrazione funebre Lunedì alle 10 nella chiesa del Soccorso presieduta dal vescovo Giusti.

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