Un uomo di grande visione politica

Ci manca Giorgio Kutufa', come persona, come amico, come politico. Adesso varca "nuovi mattini" e ci piace pensarlo, dopo un anno da quando ha lasciato questa vita terrena, sempre dedito alla sua passione per la politica, quella politica da lui vissuta con onestà, come un esercizio di alta forma di carità, come sottolineava Papa Paolo VI. Non la politica degli interessi e dei sotterfugi, la politica mediocre e facilona. Ma la politica dell'impegno costante, del dialogo, della ricerca continua di alleanze e anche di "sapienti compromessi" ma sempre finalizzati alla costruzione del bene comune.
Se fosse stato ancora con noi avrebbe fatto emergere il suo disappunto di fronte all'attuale politica fragile e parcellizzata e avrebbe provato rammarico e preoccupazione per le vicende che stanno colpendo molti territori della "Toscana Felix". Avrebbe provato delusione e amarezza anche  per Livorno e la sua provincia non valorizzata e rappresentata nella Giunta regionale. Ma Kutufa" avrebbe manifestato anche il suo ottimismo nella politica per la guida del Paese dell'economista, come lo era lui, Mario Draghi. E avrebbe espresso contentezza e fiducia con l'inaspettato incarico di Segretario del Partito Democratico dell'amico, a cui era molto legato, Enrico Letta, che sta offrendo un cambiamento radicale ad un compagine politica troppo basata sulle "correnti" e che ha il gravoso compito di tornare ad ascoltare i problemi della gente.
Avrebbe accolto con gioia e favore la proposta di Letta di dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia anche se da genitori stranieri. Lui aveva talmente a cuore questa priorità che già nel 2012, alla presenza del Ministro Andrea Riccardi, volle concedere, da Presidente della Provincia di Livorno, ai bambini nati nel territorio da genitori stranieri "la cittadinanza simbolica". Lo ricordiamo Kutufa' per essere stato un uomo dotato di una grande "visione" politica e dotato di acume e saggezza nel saper individuare e  valorizzare persone capaci. In grado inoltre di cogliere che il futuro dei territori sarebbe stato quello di dover realizzare necessariamente  alleanze. Per questo occorreva evitare egoistici scontri campanilistici. "Governiamo insieme" e "Protagonisti Insieme" furono i suoi principi basilari. Il suo progetto di Holding (porto- interporto-aeroporto) fu una importante intuizione, peccato che la politica miope e autoreferenziale non volle coglierla come opportunità e la fece inopinatamente cadere. Oggi sicuramente Livorno e la Toscana ne avrebbero tratto vantaggio. Ci manca Giorgio Kutufa'!
La speranza cristiana ci dice che il legame con le persone care non si disperde. Anzi, risorge a vita nuova. Questo ci offre un po' di conforto e pensare a lui, al suo stile mito e pacato, ci stimola ad un ricordo vivo e ad un impegno costante e fiducioso verso il bene.
Giorgio Kutufa' sarà ricordato con la Santa Messa celebrata da Sua Eccellenza il Vescovo, Monsignor Simone Giusti, il 13 maggio alle ore 18 presso la Chiesa di Santa Maria del Soccorso in Piazza Magenta a Livorno.