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Nel 50° compleanno di Giada Menicagli

La lettera dei genitori

Parole chiave: giada menicagli (31)
Gli auguri di buona Pasqua

Il 19 marzo è la festa di S. Giuseppe, ma per la famiglia Menicagli è anche una ricorrenza importante: la data di nascita di Giada. Precisamente è stata la ricorrenza del 50° anno della nascita di Giada nel mondo. Una nascita che portò gioia e fu manifestazione di amore puro dei genitori Roberto ed Emanuela. Un amore che si è propagato nel crescere e che ha segnato tutta la vita di Giada e dei suoi familiari: un amore umile e giusto, un Amore per il Signore Cristo Gesù. Un amore che, nonostante Giada sia oggi in cielo, continua a diffondersi attraverso tutte le persone che la conoscevano e che la conoscono, grazie alle varie testimonianze di conversione di chi prima non aveva incontrato Gesù e che ora lo ha incontrato attraverso la figura di Giada. Di solito sono le persone che scrivono ai familiari di Giada, stavolta sono stati proprio i genitori a scrivere una lettera alla figlia.

Questo lo scritto: 19 MARZO 2024 AMATISSIMA GIADA, oggi avresti compiuto 50 anni. E' difficile immaginare come saresti stata oggi: certamente una bella donna. Avremmo fatto una festa speciale ma la Tua vita terrena, per un disegno imperscrutabile di Dio, è terminata a 29 anni. Anni che non hai speso inutilmente bensì proiettati  verso un Amore insormontabile e poi, piano piano, verso un incontro speciale: il Tuo Amato Gesù. Hai lasciato a noi, e a quanti ti hanno conosciuto sia di persona che attraverso gli scritti, una eredità stupenda: sapere come vivere per poi poter incontrare, come Te, il Signore. Ci hai insegnato a prepararci attraverso la preghiera, i sacramenti, il rosario, i salmi e l'Amore verso il prossimo. Sebbene molto malata hai voluto lasciarci, in eredità, il rosario che recitavi tutti i giovedì con i Misteri Luminosi introdotti, il 16 ottobre 2002 da Papa Giovanni Paolo II.

Dal libro " Schegge. Giada Menicagli" curato da don Biondi. Capitolo 5 . LA PREGHIERA DI GIADA. PREGARE CON IL ROSARIO. " Il Rosario" era la preghiera di Giada. In modo particolare aveva accolto, meditato e pregato il misteri del Rosario introdotti da Papa Giovanni Paolo II: erano diventati i misteri preghiera della sua vita. Questo è il Rosario dei cinque misteri luminosi come lo  aveva pensato Giada. non un nuovo modo di recitare il Rosario in quanto l'intercalare dei versetti Biblici alle Ave Maria è noto come Rosario Biblico, è però un modo per pregare il Rosario sentendosi in più intima comunione con Giada, sapendo che Lei lo ha incarnato e chiederle che interceda per noi, così come disse il Vescovo durante la Celebrazione Eucaristica del 5 gennaio 2003. "Preghiamo perché Giada che vede faccia a faccia Dio vegli su  di noi".

PREGARE CON I SALMI (pag.54/55). Era la preghiera preferita da Giada insieme al Rosario. Significativo il suo atteggiamento quando un'amica o amico andava a fargli visita, era istintivo per lei dire : " Vieni preghiamo con il salmo, è la preghiera che unisce tutta la Chiesa, vorrei dire tutti gli uomini".  Sceglieva a caso un salmo, lo leggeva quasi sottovoce e al termine del salmo aggiungeva la sua personale preghiera, quasi continuazione del salmo nella vita di ogni giorno. Per far comprendere anche questo aspetto della vita di Giada, trascrivo qui quattro salmi da lei letti ... con gli amici. Basterà questa lettura  semplice a farci capire, se ancora ce ne fosse bisogno, la semplicità e nello stesso tempo la grandezza di un'anima che ha saputo amare il suo Dio e i suoi fratelli.

SALMO 141.   " SEI TU IL MIO RIFUGIO". Maskil. Di  Davide, quando era nella caverna. Preghiera. Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore, davanti a lui effondo il mio lamento, al tuo cospetto sfogo la mia angoscia. Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio. Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce: Non c'è per me via di scampo, nessuno a cura della mia vita. Io grido a te, Signore; dico: Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte nella terra dei viventi. Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori perché sono di me più forti. Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia. Anch'io, o Padre, grido a te con il Cristo tuo Figlio e mio fratello: "Sei il mio rifugio". Vorrei darti una mano, o Cristo, ad aprire la porta verso l'alto, la porta della salvezza, dell'eternità dei beati. Via lo scoraggiamento, via il vuoto, via il deserto ..... siamo con Cristo, camminiamo con Cristo oltre la porta.

Giada rimani sempre con noi, guidaci, dacci luce, speranza e pace.
Ci auguriamo, quando sarà il momento, di incontrarti nell'altra dimensione con la speranza che ci accompagnerai, tenendoci per mano, al cospetto del Signore.
Con infinito AMORE. Grazie SIGNORE.
MAMMA e BABBO.
Livorno, martedì 19 marzo 2024.

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Una lettera piena di commozione e speranza, una fede in Cristo forte, il Signore è rifugio per chi soffre, è rifugio per chi ha speranza e ama. La famiglia Menicagli coglie l'occasione di porgere gli auguri per questa Pasqua di Resurrezione, offrendoci una testimonianza di don Teodoro Biondi del 3 gennaio 2006. Ecco la nota redazionale del libro "Schegge. Giada Menicagli" che lo stesso curò. "Cara Giada, davanti alla mole di materiale ( testimonianze) raccolte da tuo Padre avevo fatto a me e a te una promessa: scegliere le testimonianze più interessanti e meritevoli di essere conosciute. Le ho chiamate "SCHEGGE di vita, di Amore, di dolore, di gioia e di speranza. Facendo questa scelta ho potuto così dirti quello che non ti avevo detto pur nell'ammirazione di una vita vissuta nel segno dell'amore e dell'accettazione del dolore in modo da poterti definire la piccola santa di questa povera comunità, la piccola santa dagli occhi azzurri che pulsano di cielo, la piccola santa dal sorriso che invita alla serenità e a trasformare il dolore in gioia e speranza. Livorno, 3 gennaio 2006 Teodoro Biondi.  

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