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Noi spesso viviamo forme di rifiuto di Dio

XXVII DEL TEMPO ORDINARIO

Parole chiave: commento al vangelo (219)
Darà in affitto la vigna ad altri contadini

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 21,33-43
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Non è infrequente essere ingrati verso colui o colei che ci ha fatto del bene. Anche verso Dio possiamo essere ingrati. La parabola dei vignaioli omicidi fa riferimento proprio all’ingratitudine del Popolo d’Israele verso Dio, il quale non riconosce, in Gesù di Nazareth, l’ultimo e definitivo gesto di amore del Signore. La pietra scartata dai costruttori è diventata pietra d’angolo, dice Gesù.Il rifiuto di Dio, ovvero scartarlo dalla nostra esistenza, è un mistero di cui facciamo esperienza, non solo nel vedere tanti intorno a noi che vivono, pur dicendosi genericamente credenti, come se Dio non esistesse, ma anche nella nostra vita personale. Noi spesso viviamo forme di rifiuto di Dio. Ciò può accadere quando lo scartiamo dal nostro modo di vivere e di pensare, ovvero quando riteniamo la fede, ovvero la relazione con Gesù, non come ciò che informa la nostra vita, bensì come un aspetto occasionale e solo accessorio della nostra esistenza. Come è difficile capire che la fede non è un aspetto della nostra vita, ma ciò che la precede e che la rende feconda. Non sarebbe vita senza di essa.Il vangelo afferma che il rifiuto di Dio è possibile, lo possiamo scartare dalla nostra esistenza, possiamo abbandonare la vigna del Signore, ovvero la Chiesa. Il Signore, tuttavia, porta avanti la sua opera di salvezza, anche senza di noi. Gesù continua la sua opera con coloro che lo mettono al centro della vita, in ogni circostanza ed in ogni momento, anche in quello più doloroso, non solo quando ne hanno bisogno.

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