Il profeta è un uomo in cammino
Insieme all'Eremo di San Martino di Agliati
All’eremo San Martino di Agliati abbiamo vissuto un momento intenso di condivisione con alcuni amici di Valle Benedetta insieme a don Cristian. È stato lui a proporre una stimolante riflessione sulla profezia tratta da Spiritualità della liberazione di Pedro Casaldaliga e José Maria Vigil.
Abbiamo scoperto che tutti siamo chiamati ad essere profeti e ci siamo domandati: ne siamo coscienti? Come facciamo ad esserle profeti? Quale sarebbe il profeta oggi?
Tanti sono gli elementi emersi dalla condivisione che è stata semplice, spontanea e molto partecipata. Ci siamo detti che per essere profeti occorre uscire dai propri schemi e accomodamenti, spesso passando attraverso crisi e fragilità che ci fanno uscire dalla staticità dei pregiudizi, della rigidità e degli egoismi, per esporci al rischio della Parola, alla sua luce, coltivando una grande sensibilità e attenzione ai “segni” che ci fanno vedere oltre, che ci chiedono nuove risposte, che indicano nuovi germogli di vita, nuove prospettive di cammino.
Il profeta infatti è un uomo in cammino, partecipe del grande cammino evolutivo interconnesso della storia, che vive la fedeltà nei piedi, nella strada condivisa, che vive la responsabilità degli altri (ci si salva solo insieme!), che sa ascoltare e consolare, che ha il coraggio di fare e dire cose scomode, ad esempio sa vivere e proporre il perdono disarmato, accettando l’irrisione e l’essere messo da parte.
Il profeta interpreta la storia a partire dai piccoli, dagli ultimi, da chi è in difficoltà, ha un compito di critica nella società e nella Chiesa individuando i segni di disumanizzazione, per combattere e “forare” l’insensibilità e la sclerocardia, ma ha anche un compito di speranza, aiutando a far vedere l’albero nel seme, magari diverso da quello che vorremmo, e tuttavia sempre capace di accogliere gli uccelli tra i suoi rami e di donare vita, ombra e frescura.
Scrutando e ascoltando in profondità la realtà, vivendo un rapporto profondo con Cristo, per avere i suoi occhi e assumere i suoi sentimenti, il profeta sa indicare strade nuove, anche se non piacciono, percorsi nuovi che fanno fiorire il Regno di Dio, il grande sogno di Gesù, nella nostra storia, e per questo scopo sa anche donare la propria vita e tutto se stesso.
Gli spunti condivisi sono stati davvero stimolanti e arricchenti, come ogni volta che sappiamo metterci in ascolto e lasciarci muovere dalla Parola profetica accolta nel confronto fraterno. Che possa diventare sempre di più uno stile di cammino e di comunione che ci trasforma e ci fa avanzare insieme verso il Regno.
Fratel Benedetto
Eremo di San Martino di Agliati (Diocesi di San Miniato)
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