Parrocchie
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Indiana don's: l'avventura è solo cominciata

Un'idea particolare per far giocare i ragazzi in tutta sicurezza

Alla parrocchia dei santi Giovanni Battista e Ilario

In questa estate particolare alcuni bambini del catechismo sono stati coinvolti in un’avventura altrettanto particolare: una sorta di “caccia al tesoro” in forma diffusa nel tempo e nello spazio. L’idea ha trovato una sorprendente collaborazione in un gruppo di donne che qualche mese fa avevano iniziato a progettare una sorta di oratorio, il Gruppo Insieme, poi rimasto fermo.

È stata creata una ambientazione ispirata alle avventure di Indiana Jones, soprannominato “Indiana Don’s”. Ma che cosa è stato fatto in concreto?

cerimonia finale 2

Se un osservatore qualunque avesse visto i volantini, senza però vedere i bimbi giocare, avrebbe potuto pensare che l’idea non era stata realizzata. Invece, nascosti chissà dove, diversi bimbi si sono impegnati per giorni e giorni a compiere delle piccole imprese che poi hanno presentato ad una giuria. Tutto ha preso il via a metà luglio con un incontro all’aperto in un giardino. In base alle iscrizioni, si sono formati così nove piccoli gruppi di due bimbi o poco più (oppure bimbi e genitori, mai dire mai…). A tutti i gruppi sono state consegnate le imprese da fare.

lancio 2

Il meccanismo era semplice: nel tempo di due o tre settimane, risolvere le prove, concordare un appuntamento per consegnare le prove fatte (un gruppo alla volta, per non creare assembramenti), passare alla tappa successiva. Ad ogni prova esibita uno speciale passaporto/credenziale creato per l’occasione veniva timbrato. Il gran finale è arrivato venerdì 7 agosto, quando tutti ci siamo ritrovati in chiesa e sono stati consegnati i diplomi finali di avventurieri.

Alcuni esempi di prove: travestirsi in modo irriconoscibile, portare uno scoop bomba (vero o falso ma credibile), fare una foto davanti alle chiese, portare foglie o fiori di piante del luogo, risolvere degli enigmi, ecc.

Durante il finale si è deciso di far votare la notizia bomba migliore e il travestimento migliore, con due premi speciali consegnati insieme ai diplomi.

I vari gruppi hanno poi condiviso delle preghiere che avevano scritto (la cosiddettà prova di spiritualità) e a tutti, genitori compresi, sono stati dati dei piccoli questionari a mo’ di feedback per avere idee per il futuro.

Insomma, per chi non può fare centri estivi a causa del grande impegno e responsabilità che comportano e che non tutti si sentono di prendere, questa è una proposta che può essere facilmente imitata e ripetuta. Non ci sono squadre o gruppi numerosi, ma i bambini giocano coi fratelli o gli amici abituali per tutto il tempo, ci si trova insieme solo al momento iniziale e finale.

cerimonia finale in chiesa 1

Eppure i bambini si pongono degli obiettivi, si impegnano per qualche tempo, scoprono cose nuove e curiosità, hanno la soddisfazione di essere valorizzati e premiati. Il tutto con un “protocollo di sicurezza” completamente alternativo!

Alla parrocchia dei santi Giovanni Battista e Ilario
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