Linea... di pensiero. Abbandoniamoci a Lui

Ed ecco la Pasqua. La festa più importante per il cristiano perché apre ad una speranza dell'oltre che dona fiducia ad una vita che purtroppo è fatta anche di dolore, di tristezze, di paure, di sofferenze e di morte. Non è assolutamente  semplice credere che dopo questa vita ci sia qualcosa di altro. Facile è credere a Natale. Ma credere il venerdì di passione, di crocifissione e di morte e poi credere alla resurrezione richiede un confidare in Dio, che va oltre la dimensione razionale. Occorre l'apertura del cuore e "abbandonarsi" alla fiducia della speranza cristiana espressa nel Vangelo, non parola qualsiasi, ma Parola di Dio: "Io sono la resurrezione e la vita! Chi crede in me anche se muore vivrà!" Come diceva Platone:  "La mente non si apre se non si apre il cuore".

Ogni persona dovrebbe almeno porsi il tema della morte  ed essere inquieta di fronte ad una vita "che finisce (per sempre)". Sentire il bisogno di dare un senso alla vita terrena e all'amore ricevuto e donato. L' amore  per tante persone "belle e meravigliose", che non potremo più abbracciare, baciare, accarezzare ci sprona a interrogarci su possibili "oltre" da raggiungere. Rimane un mistero in-certo se ci sarà un dopo. Ma ci sono tante cose che non si vedono e ci sono. Anche l'aria c'è ma non si vede. Pensare che ci sia qualcosa di altro "che non si vede" dopo questa vita è una speranza, che può diventare certezza confidando nell'amore che non muore mai, anche quando le persone più care, più importanti si incamminano per "nuovi mattini".

E allora non cerchiamo i nostri cari nelle "tombe vuote", nel buio delle tenebre e della notte ma nella luce del giorno, della luna, delle stelle, del sole che aprono nuovi giorni, nuove speranze di vita.