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Il Movimento Scout candidato al Premio Nobel per la Pace 2021

La proposta da Solveig Schytz, deputata norvegese del Partito della Libertà, ex Commissaria Capo delle Guide e degli Scout di Norvegia

Parole chiave: premio nobel (1), scout (49)
Offrire ai giovani la possibilità di radunarsi intorno a un insieme di valori comuni

Da qualche settimana l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM) e l’Associazione Mondiale delle Ragazze Guide e delle Ragazze Scout (WAGGGS), sono state candidate ufficialmente per il Premio Nobel per la Pace 2021 in quanto “il Movimento Scout si fonda sul dare ai giovani gli strumenti di cui hanno bisogno per risolvere le sfide del futuro, nel mentre che costruiscono una società più solida. Questo lavoro è vitale per la pace”. Queste sono le parole di Solveig Schytz, la deputata norvegese del Partito della Libertà, ex Commissaria Capo delle Guide e degli Scout di Norvegia, nonché tuttora volontaria nel Movimento.

La nomina, proposta dalla deputata svedese, e che potrà sostanziarsi come premio eventualmente solo a ottobre, è arrivata in riconoscimento del contributo mondiale dello scoutismo e del guidismo nel formare centinaia di milioni di giovani per creare una cultura di pace nelle proprie comunità da più di un secolo.

In un momento in cui il mondo è minacciato da così tante sfide internazionali – ha continuato Solveig Schytz – sia il clima, le guerre o le pandemie, abbiamo bisogno di un contrappeso all’egoismo e al nazionalismo. Abbiamo bisogno di offrire ai giovani la possibilità di radunarsi intorno a un insieme di valori comuni e alla fede nel servizio, non solo alla propria comunità, ma alla società internazionale” ha detto la deputata nel presentare la prestigiosa candidatura, aggiungendo poi che “questo è un lavoro vitale per la pace nel mondo.”

 

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Lo scoutismo nel mondo

Dal 1907, anno della fondazione dello scoutismo, non è la prima volta che questo avviene: perché già nel 1957 l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout era stata candidata al Premio Nobel per la Pace, e inoltre lo stesso fondatore, Sir Robert Stephenson Smyth Baden Powell, è stato nominato ben 21 volte, in 5 annate diverse, senza però mai ricevere tale riconoscimento, ma gettando comunque i semi per un movimento educativo mondiale che ad oggi conta 540 associazioni, con più di 48 milioni di iscritti in 216 paesi di tutto il mondo. Un movimento che dalla sua nascita ad oggi ha avuto un totale di oltre 400 milioni di scout e guide che ne hanno fatto parte, tra cui grandi leader e personalità storiche nei vari campi umani del sapere come nel mondo della scienza, ne è un esempio l’astronauta Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla luna, o presidenti e politici importanti di molti paesi, da ultimo proprio il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

 

Cos’è lo scoutismo?

Viene da domandarsi allora cosa renda così speciale lo scoutismo al punto da farlo proliferare a livello internazionale, e forse il merito è proprio quello di avere il metodo educativo non formale più importante e diffuso al mondo, che consiste in una serie di dettami fisici, spirituali e morali che, in base all’età dei ragazzi, mira a sviluppare se stessi come individui completi, capaci di compiere delle scelte in modo consapevole e moralmente ispirato, capaci di collaborare, e di mettersi al servizio della propria comunità con spirito di gratuità, carità e passione civica.

Nello scoutismo, oltre a un notevole riguardo alla fede, declinata a seconda dell’orientamento confessionale delle varie associazioni, c’è da sempre una particolare attenzione al farsi costruttori di pace, alla fratellanza internazionale, all’ecumenismo, e al rendersi utili agli altri in ogni circostanza, temi che ritroviamo, ad esempio, anche nelle encicliche di Papa Francesco.

Fin da piccoli poi, i ragazzi e le ragazze imparano ad essere autonomi, a vivere in comunità collaborando, stando all’aria aperta, alla ricerca di avventure nei boschi e lungo la strada, intesa in senso sia spirituale che fattivo nel camminare, e a sviluppare uno spirito critico nell’approcciarsi ai temi sociali e politici. Lo scoutismo si fonda sul metodo del learning by doing, imparare facendo: si tratta del principio di autoeducazione, secondo il quale ogni ragazzo riesce ad imparare meglio con l’incentivo della responsabilità personale attraverso metodi e principi pratici, come ad esempio il metodo dello scouting: il progettare, il realizzare e il verificare il percorso svolto per migliorarsi costantemente.

 

Lo scoutismo in Italia

Per quanto riguarda l’Italia lo scoutismo nasce nel 1910, proprio in Toscana, a Bagni di Lucca, in quella che fu l’ASCI, un’associazione cattolica e di soli uomini, e che nel 1974 si fonderà con l’associazione cattolica femminile, l’Associazione Guide Italiane (AGI), per dare vita all’AGESCI. Ma questa è solo una parte infinitesimale della sua storia, perché ad oggi lo scoutismo in Italia è presente soprattutto attraverso la Federazione Italiana dello Scoutismo (FIS) e conta due associazioni principali: l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, con 176.000 iscritti, e il Corpo Nazionali Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, di cui fanno parte 12.000 iscritti; senza contare la Federazione degli Scout d’Europa, con 19.000 iscritti, e le tante associazioni scout locali o confessionali presenti su tutto il territorio nazionale.

A Livorno lo scoutismo cattolico è nato nel 1922, e a quasi cent’anni dalla sua fondazione conta più di 800 iscritti tra ragazzi, ragazze e capi adulti.

Offrire ai giovani la possibilità di radunarsi intorno a un insieme di valori comuni
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