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Black Widow

Una riflessione sul nostro tempo, sulla figura della donna e sulle derive del potere

Parole chiave: film (81)
La valutazione della Commissione CEI

Natasha Romanoff, Vedova Nera, si prende una pausa dagli Avengers per ritiratasi nei boschi norvegesi; quando riceve la richiesta di soccorso della sorella Yelena, minacciata dallo spitato Dreykov, capo della Stanza Rossa, Natasha abbandona il suo rifugio per combattere una volta per tutte l’uomo che le ha rovinato l’esistenza...

Valutazione Pastorale

Dopo lo stop imposto dalla pandemia, esce finalmente nei cinema dal 7 luglio 2021 “Black Widow”, produzione ad alto budget targata Marvel Studios che si concentra sul personaggio di Vedova Nera interpretato da Scarlett Johansson e presente già in una decina di titoli: da “Iron Man 2” (2010) a “Captain America. The Winter Soldier” (2014) fino ai quatto capitoli dedicati agli “Avengers”. A livello narrativo “Balck Widow” si posiziona temporalmente prima degli ultimi episodi “Infinity War” (2018) e “Endgame” (2019). Il film offre inizialmente uno spaccato sull’infanzia di Natasha Romanoff, sottolineando il legame con la sorella Yelena (Florence Pugh) e con i genitori adottivi Alexei (David Harbour) e Melina (Rachel Weisz), richiamando anche l’addestramento nella Stanza Rossa. Nello specifico la storia si concentra nella stagione in cui Natasha si prende una pausa dagli Avengers per ritiratasi nei boschi norvegesi; quando riceve la richiesta di soccorso della sorella Yelena, intenzionata a sottrarsi alla morsa di Dreykov (Ray Winstone), spietato capo della Stanza Rossa, Natasha abbandona il suo rifugio per eliminare una volta per tutte l’uomo che le ha rovinato l’esistenza, e che costituisce una minaccia anche per molte altre donne nonché per l’intero pianeta. Diretto dalla regista Cate Shortland e con Scarlett Johansson anche in veste di produttrice, “Black Widow” è un film pienamente in stile Marvel: ricorrono azione, inseguimenti e combattimenti spettacolari, location suggestive sparse per il mondo, come pure un sapiente dosaggio tanto di raccordi drammatici, tesi a imprimere pathos alla vicenda – la solitudine e le responsabilità dell’eroe –, quanto di lampi di ilarità, situazioni comiche pensate per agganciare un pubblico giovane. Buone le intuizioni narrative, ma non sempre la linea del racconto appare compatta o del tutto credibile. A funzionare, come sempre in tutti gli all star Marvel, sono le interpretazioni. Dopo dieci anni Scarlett Johansson veste il ruolo di Vedova Nera con disinvoltura e intensità, cercando di conferirle in quest’ultimo ritratto una maggiore sfaccettatura; sorprende poi piacevolmente Florence Pugh (“Lady Macbeth”, “Piccole donne”) che condivide con carattere la scena. Efficaci, ma non del tutto al loro meglio, anche il premio Oscar Rachel Weisz e la star di “Stranger Things” David Harbour. Nell’insieme “Black Widow” è un film godibile, brillante, anche se un po’ fracassone, con qualche suggestione qua e là interessante. Dal punto di vista pastorale “Black Widow” è consigliabile, problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta valida per adolescenti e famiglie, con una riflessione sul nostro tempo, sulla figura della donna e sulle derive del potere.

Fonte: Comunicato stampa
La valutazione della Commissione CEI
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