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Autismo, la vera sfida è l’inclusione mettere al centro i più fragili

Un'occasione per divertirsi insieme e riflettere sul tema

Parole chiave: partita del cuore (1), autismo (6)
La partita del cuore al Palamodì

Il Palamodì ha accolto la partita del cuore, organizzata dalle associazioni che sul territorio che si occupano di disabilità, in collaborazione con le Forze Armate. Un momento di festa, ma anche di approfondimento sul tema della disabilità, nella giornata di sensibilizzazione all'autismo. Presente anche il vescovo Giusti, ecco le sue parole pronunciate all'inizio della manifestazione.

Sono passati 15 anni dall’istituzione della Giornata per la consapevolezza dell’autismo, ma c’è una parte importante del nostro Paese che per 365 giorni l’anno merita tutto il nostro tempo. Parliamo di persone che 24 ore al giorno hanno diritto alle dovute attenzioni e di famiglie che 7 giorni su 7 fanno il possibile per dargliele e stare accanto ai propri figli, nipoti, fratelli. Questi, non sono numeri, bensì persone, e ci teniamo a ribadire questo concetto. Perché ogni persona è unica, ogni famiglia è unica e, come parte della comunità, abbiamo il dovere di creare luoghi di ascolto, di confronto sulle problematiche comuni, ma soprattutto sulle soluzioni. Penso alle tante associazioni, fondazioni, enti, che quotidianamente lavorano a progetti di inclusione, pensando al talento che ogni individuo ha, al valore di ogni singola persona, per aiutarlo a esprimersi al meglio. È questo lo spirito con cui è nata la Convenzione Onu del 2006: creare piena ed effettiva inclusione. Per raggiungere tale obiettivo la società deve guardare il mondo da una nuova prospettiva: quella della persona con disabilità, che non ha bisogno solo di assistenza, ma di vedere riconosciuto il diritto, come tutti, di avere il proprio ruolo nella comunità. La Convenzione delle Nazioni Unite è il nostro principio guida.

La società necessita di un’informazione che sia funzionale a un cambiamento culturale nel nostro Paese. Le grandi rivoluzioni sono iniziate proprio grazie al potere dell’informazione.

partita del cuore2

La Carta di Treviso per i minori, tutela i diritti e la dignità delle persone con disabilità, che devono essere non solo garantiti ma anche potenziati, aiutando ciascuno a superare tutto ciò che gli impedisce di esprimere la propria personalità. In altre parole, le barriere. Esse spesso non sono soltanto nell’ambiente architettonico e nella comunicazione, ma nella cultura. L’inclusione non è infatti parola retorica ma fatto concreto, un atto di libertà, che non ha bisogno di essere imposto, che nasce spontaneamente da azioni collettive.

Occorre mettere la fraternità al centro dell’economia, non l’egoismo, non il profitto personale. Più in generale, questa Giornata offre lo spunto per parlare della disabilità, «in ogni sua forma», che «rappresenta una sfida e un’opportunità per costruire insieme una società più inclusiva e civile, dove i familiari, gli insegnanti e le associazioni non siano lasciati soli ma siano sostenuti».

leggi anche https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20220403_La_partita_delle_Accademie_a_Livorno_gara_di_solidarieta_tra_i_cadetti_della_Marina_e_dell_Esercito.aspx

La partita del cuore al Palamodì
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