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Siamo sicuri che tuteli e non che limiti la libertà?

Si può punire chi esprime solo un'opinione?

Parole chiave: ddl zan (13), omofobia (16)
La legge sull'omofobia

Il disegno di legge Zan, prossimamente in discussione in parlamento dopo l’approvazione in commissione, ci mette di fronte ad una situazione per cui, come insegnante, come cattolica e infine come cittadina, diverrà pressoché impossibile esprimere pienamente le proprie idee sulle problematiche inerenti la famiglia, l’educazione dei figli, la loro crescita affettiva e spirituale.

Andiamo per ordine. Il mio lavoro come docente di religione in una scuola secondaria di primo grado mi mette continuamente di fronte a ragazzi che mi chiedono di aiutarli a crescere nella consapevolezza del loro ruolo attuale e dei ruoli che assumeranno in futuro. Le tematiche che affrontiamo sono quelle dell’affettività, della sessualità, del rispetto che dobbiamo a noi stessi, al nostro corpo e alle altre persone. Nel processo di formazione che trasmetto ai ragazzi metto tutta me stessa, la mia personalità, il mio vissuto. Come insegnante di religione è mio dovere comunicare i fondamenti su cui si basa la cultura cattolica, non come catechesi poiché per questo ci sono altre realtà come le parrocchie che hanno questo compito, ma piuttosto come trasmissione dei valori su cui si basa la religione cattolica, così importante nella cultura del nostro paese. I ragazzi spesso mi fanno domande sulle problematiche LGBT e influenzati dai mass media, sono piuttosto critici verso la chiesa cattolica che, a loro modo di vedere, risulta retrograda e non in grado di capire il momento attuale. Mi chiedono infatti: “perché due uomini o due donne non possono unirsi in matrimonio?”, “perché non possono essere una famiglia come le altre e avere dei figli”. La Chiesa nei suoi documenti, a partire dal Catechismo della chiesa cattolica, predica “rispetto, compassione, delicatezza” e invita a evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione”. Premesso quindi che proprio i documenti ci invitano avere il massimo rispetto verso tutte le persone, qualunque sia il loro orientamento sessuale, senza alcuna discriminazione e pregiudizio, alle domande dei miei alunni non posso che rispondere che, secondo gli insegnamenti della Chiesa, la famiglia è una ed una soltanto, quella formata da uomo e donna. Tutto questo rispecchia i valori che sono miei e che sono tenuta a trasmettere, come insegnante, come credente e come cittadina.

Ritengo doveroso che la legge punisca coloro che usano violenza fisica, verbale e morale verso le tutte le persone solo per il diverso colore della pelle, per le diverse credenze religiose, per le idee politiche e anche per l’orientamento sessuale. Trovo invece assurda una legge liberticida che impedisca a chiunque di esprimere un parere riguardo la famiglia, la crescita armonica dei figli. Il ddL Zan si propone di vietare penalmente qualunque espressione di pensiero difforme da quella espressa dal mondo LGBT. Diverrebbe reato persino esporre con i toni più delicati del mondo la dottrina della Chiesa Cattolica sulla sessualità, o sostenere banalmente che un bambino per la sua crescita ha bisogno di una mamma e di un papà. Badate bene si intende punire anche con la detenzione chi esprime una semplice opinione riguardo ai temi LGBT, senza alcuna istigazione all’odio.

Non come credente, né come insegnante di religione cattolica, bensì come cittadina, ritengo molto grave che si calpesti l’articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così recita: “tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. I padri costituenti vollero questa norma per contrastare definitivamente qualunque tentazione illiberale. Come cittadina non voglio e non intendo impedire a chiunque di esprimere il proprio pensiero anche molto diverso dal mio. Allora perché si intende mettere a tacere definitivamente le voci che esprimono un’opinione diversa da quella della visione LGBT? Specialmente in ambito scolastico si gioca il futuro delle giovani generazioni e della società a venire.

*insegnante di religione cattolica Scuole Mazzini

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