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Napoleon

La valutazione della commissione CEI

Parole chiave: film (83)
Il film di Ridley Scott

Francia, 1789. Al tempo della Rivoluzione francese l’ufficiale Napoleone Bonaparte compie una decisa ascesa politica sino al grado di generale. Seguono le grandi battaglie che lo portano fino alle soglie dell’Africa, per tornare poi con un mandato forte a Parigi dove ben presto si trova a sedere sul trono. Tra una battaglia e l’altra sposa Giuseppina di Beauharnais. Bonaparte viene adulato da molti, ma aumentano anche le file dei suoi detrattori. Se ne seguono dunque le gesta sul campo, le scelte di politica interna e internazionale, sino alla decisione di marciare alla conquista della Russia, che gli costerà corona e regno…

Valutazione Pastorale

Il regista britannico Ridley Scott ci ha abituato a racconti sempre grintosi e innovativi, con un spiegamento di imponenti effetti scenici. Tra i suoi primi titoli tre cult della Nuova Hollywood: “Alien” (1979), “Blade Runner” (1982) e “Thelma & Louise” (1991). Dagli anni Duemila in poi l’autore si è direzionato verso kolossal epici sulle rotte della Storia: “Il gladiatore” (2000), “Le crociate. Kingdom of Heaven” (2005) e il recente “The Last Duel” (2021). Con il suo ultimo film “Napoleon”, produzione ad alto budget targata Apple Studios, si confronta con la figura di Napoleone Bonaparte, tra mito politico-bellico e fragilità esistenziali. A impersonarlo in maniera maiuscola Joaquin Phoenix; accanto a lui l’elegante Vanessa Kirby nel ruolo dell’amata Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie. La storia. Francia, 1789. Al tempo della Rivoluzione francese l’ufficiale Napoleone Bonaparte compie una decisa ascesa politica sino al grado di generale. Seguono le grandi battaglie che lo portano fino alle soglie dell’Africa, per tornare poi con un mandato forte a Parigi dove ben presto si trova a sedere sul trono. Tra una battaglia e l’altra sposa Giuseppina di Beauharnais. Bonaparte viene adulato da molti, ma aumentano anche le file dei suoi detrattori. Se ne seguono dunque le gesta sul campo, le scelte di politica interna e internazionale, sino alla decisione di marciare alla conquista della Russia, che gli costerà corona e regno…

La sceneggiatura di “Napoleon” è firmata da David Scarpa – già collaboratore di Ridley Scott per “Tutti i soldi del mondo” (2017) nonché per l’imminente “Gladiatore 2” – e si concentra su un racconto biografico giocato tra volto pubblico di Bonaparte e insicurezze private, nelle stanze di palazzo. L’opera, infatti, ritrae il celebre generale come un uomo determinato, granitico, ma anche ammalato di egocentrismo e con sussulti di vanità. Un’istantanea che ne smitizza l’aura di perfezione e che ci riconsegna un profilo altalenante, tra picchi di grandezza e miserie interiori, vertigini solipsistiche. Altro grande tema è l’amore per la prima moglie Giuseppina, allontanata dalla vita aurea di palazzo perché incapace di donargli un erede. La cercherà sempre, anche in punto di morte. Il rapporto tra i due viene descritto a corrente alternata, tra scrosci di gelosia, passioni, infantilismi e una dipendenza quasi simbiotica. Se il film non gira perfettamente da un punto di vista storico-narrativo, come pure nella caratterizzazione dei personaggi – che i due protagonisti Phoenix e Kirby portano a casa con indubbio talento – a conquistare è di certo la regia di Scott, quella sua capacità di orchestrare grandi scene di azione: magnifici quadri visivi esaltati dall’ottima fotografia di Dariusz Wolski e dalle musiche di Martin Phipps. Il “Napoleon” di Ridley Scott affascina e suggestiona lo sguardo, ma rischia di annoiare un po’ l’attenzione. Bene, dunque, ma non benissimo. Complesso, problematico, per dibattiti.

Il film di Ridley Scott
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