Visite guidate ai Domenicani
Da palazzo mercantile, a convento, a carcere
Il palazzo dei Domenicani, grazie all'iniziativa dell'Archivio di Stato di Livorno, sarà visitabile durante la manifestazione Effetto Venezia.
L’edificio, completato nel 1716 e ampliato nel 1762, ospitò i frati della congregazione dei Domenicani. Nell’Ottocento, a seguito della soppressione dell’ordine religioso voluta da Napoleone Bonaparte, la sua struttura fu destinata a carcere. Il carcere fu definitivamente chiuso solo negli anni ’80 del Novecento. Il palazzo, sorto lungo l’antico canale che delimitava l’area della Fortezza Nuova, venne probabilmente progettato per scopi mercantili, come testimoniano le cantine poste sotto il livello stradale tuttora esistenti. All’esterno presenta una mole severa e compatta, caratterizzata solo da alcune finestre semicircolari che risalgono a modifiche successive. Sul retro si snodano i resti dei muraglioni che collegavano il Forte San Pietro alla Fortezza Nuova. L’interno si estende su circa 3.800 metri quadrati, compresi i sotterranei. All’esterno, lungo gli scali del Refugio, una lapide commemorativa ricorda che nel carcere furono reclusi molti combattenti antifascisti, come Sandro Pertini, Ilio Barontini e Cesare Nassi.
(dal web)
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