Diocesi
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Il dono della nipote

Fu vescovo di Livorno dal 1921 al 1959

Parole chiave: anello (1), mons. giovanni piccioni (1)
L'anello di mons. Piccioni alla Diocesi

Gloria Piccioni, bisnipote di mons. Giovanni Piccioni, ha incontrato il vescovo Simone per donare alla Diocesi l'anello episcopale dello zio. Un gioiello non tanto di valore economico quanto simbolico, che la nipote, ha sottolineato, doveva tornare "a casa", perché suo zio ha sempre considerato Livorno come la sua casa. Ripercorrendo i corridoi del vescovado insieme a mons. Giusti, Gloria ha potuto rivivere alcuni momenti della sua infanzia quando i genitori andavano a far visita allo zio vescovo, insieme al fratello più grande di lei ed ha inoltre apprezzato la dedicazione della sala dove spesso si riuniscono gli uffici diocesani, intitolata proprio a mons. Piccioni, perché sullo stipite all'ingresso è impresso lo stemma del vescovo che guidò la Diocesi dal 1921 al 1959. L'anello troverà spazio nel museo diocesano, insieme ad altre suppellettili legate alla memoria di mons. Piccioni.

Per non perdere questa memoria preziosa del passato della Chiesa livornese, abbiamo chiesto al nostro storico Andrea Zargani di tracciare a grandi linee la figura del vescovo Piccioni.

Monsignor Giovanni Piccioni, eletto vescovo della diocesi livornese, iniziò il suo ministero il 24 ottobre del 1921, osteggiato dagli anticlericali massoni e dal Partito Comunista, nato a Livorno il 21 gennaio dello stesso anno. Vescovo di elevato spessore spirituale e di tradizione democratica, il suo Ministero sarà caratterizzato dal rinnovamento culturale nella formazione del clero e del laicato ed inciderà sulle scelte pastorali ed etico- politiche di una chiesa locale chiamata dalla storia a fronteggiarsi con opposti schieramenti ideologici, per rivendicare lo spirito di solidarietà  ed il rispetto della persona umana durante il periodo bellico.
Dal 1924 al 1933 Mons. Piccioni reggerà  ad personam anche la diocesi di Massa Marittima e Populonia.

Fu il primo Vescovo ad indire nel 1927 un Sinodo diocesano per intessere un piano pastorale rinnovato e consono alle esigenze del momento  cui seguirà  nel 1938 il secondo Sinodo composto prevalentemente da un clero  che si era formato nel seminario diocesano "Mons. Girolamo Gavi ."
Il suo stile amabile e persuasivo trovò il consenso  dei livornesi soprattutto durante la ripresa post bellica dove riuscì  ad imprire nella compagine cittadina la devozione mariana, ripristinando le festività legate alla Vergine di Montenero.
Durante gli anni Cinquanta diede impulso alla vita associativa promuovendo l'Azione cattolica nelle parrocchie e le numerose espressioni associative del movimento cattolico. Morì a Livorno nel 1959, mentre era suo coadiutore mons. Andrea Pangrazio.

L'anello di mons. Piccioni alla Diocesi
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