Nell'anniversario della morte di mons. Ablondi

Ricordare il Vescovo Alberto Ablondi fa bene! È stato un Pastore molto sensibile nei confronti dei giovani, tanto che volle addirittura un  Sinodo "per e con i giovani". Giovani che la Chiesa, in particolare come lo dimostra la recente Gmg, ha sempre molto a cuore. Ha evidenziato in modo saggio e  con profonda acutezza Antonello Riccelli recentemente su " La Settimana" di quanto poco i media "laici" hanno dato attenzione ad un milione e mezzo di giovani (e a quanti altri vi hanno partecipato da distanza!) che si sono incontrati a Lisbona convocati da Papa Francesco.

Troppo spesso i giovani vengono considerati "ultimi" e allora "silenziati" o messi in evidenza solo perché costituiscono "problema". Del resto anche restare "immobili" di fronte ad un milione e settecentomila giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non si formano e neppure lavorano  desta molti interrogativi. Forse i giovani, nella nostra Italia in gravissima crisi demografica, "servono" improduttivi e "fuori" dal sistema!

Sarà mai possibile una azione coraggiosa per i giovani che debelli il loro stato di "neet"? Ablondi propose ai giovani un decalogo di vita sempre attuale e  molto incisivo: Non fatevi una vita nell'illusione della gettoniera che rende tutto "facile subito e pagato". Non lasciatevi condannare al ruolo di "consumatori" di merce o al ruolo di "produttori" di sport e sesso. Non fatevi invecchiare sotto ogni aspetto. Sappiate che la peggiore parola è ormai. Non permettete la sterilizzazione della vostra paternità. Amare è veramente difficile (la maturità affettiva vi offre la capacità di "saper incontrare" e rendere felici quanti vi incontreranno nella vita). Non dite Chiesa no, Cristo si. Non siate facchini sciocchi. Abbiate il coraggio di chiedere sempre perché. Siate severi con l'immagine di Dio (è un Dio che pone un "più" di fronte a tutti i momenti della vita).