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Le proposte della Pastorale giovanile

Tante opportunità di incontro

Parole chiave: pastorale giovanile (27)
Giovani chiamati agli stati di vita

Le ragioni del malessere di tanti ragazzi vanno cercate nel collasso educativo della famiglia e della scuola, avvenuto con il progressivo passaggio dalla società della disciplina che si regolava sul ciò che era permesso e ciò che era proibito, alla società dell’efficienza e della performance spinta, spesso misurata dal numero dei likes e dei followers, cui viene affidata la propria identità, sovente accompagnata da un senso di insufficienza per ciò che si vorrebbe essere e non si riesce a essere a partire dalle attese altrui, dalle quali ciascuno misura il valore di se stesso. Per questo le Proposte di quest'anno della Pastorale giovanile si indirizzano in particolare alla riscoperta della Vocazione come un dono che Dio fa a ciascuno di noi per raggiungere la felicità e la pienezza: il percorso di discernimento è un cammino che, passo dopo passo, permette a chi ha deciso di rispondere a questo dono di compiere scelte fondamentali, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito. Ecco in questo senso le proposte di quest'anno:

-L'Agorà luogo di discernimento con il Vangelo di Marco.  Il discernimento è il punto di contatto tra preghiera e azione, tra spiritualità e vita: ciò esige che vi siano allo stesso tempo un profondo ascolto della Parola di Dio (quest’anno il Vangelo di Marco), che orienta se stessi nella realizzazione della propria Vocazione.

-L’educazione al servizio come acquisizione dello stile di Cristo. Attraverso una scuola di formazione da fare dopo l’agorà. Oggi diventa difficile fare discernimento a causa della cultura dominante, che accentua l’individualismo e il consumismo dilagante. Una società che sembra favorire l’affermarsi di adolescenti, giovani e adulti spesso restii a fare una vera e decisiva scelta di vita. Dobbiamo pensare al discernimento come metodo e percorso di crescita verso la maturazione e l’assunzione di responsabilità e servizio.

-Le dieci parole luoghi di discernimento al proprio stato di vita. Le 10 parole sono un modello di catechesi ideato nel 1993 dal  sacerdote romano, don Fabio Rosini, responsabile per l’ ufficio vocazioni del vicariato di Roma e rivolte inizialmente ai giovani.  Un cammino per giovani in ricerca che vengono dall’area della fede generica e intimistica, che con un cammino di discernimento  rifondano  la loro fede su basi più vere, o per giovani coppie che cercano una nuova partenza per la loro storia insieme, giovani che vengono dall’ateismo militante e che faticano a trovare una propria collocazione nella Chiesa.

- Nella notte…l’incontro: Adorazione eucaristiche (giovani delle superiori e universitari). La preghiera è il luogo privilegiato per l’incontro profondo con Dio, uno spazio di intimità, fonte di crescita personale, comunitaria e apostolica, che ci aiuta a scoprire la presenza di Dio in tutti i fratelli. Solo nel silenzio è possibile capire in modo libero e responsabile il disegno che Dio ha per ognuno di noi: per riconoscere la chiamata è necessario mettersi in ascolto ed essere pronti a incontrare sé stessi per dare forma alla Vocazione cui siamo chiamati.

-Partecipazione agli Incontri di formazione sociale e politica (promosso dall’Ufficio per i problemi sociali e del lavoro). Percorso politico per i giovani alla quale la Pastorale Giovanile è intenzionata a partecipare, secondo la bozza dell’Ufficio per i problemi sociali e del lavoro.

-Radio Shekinah Giovani con i podcast con tutte le realtà giovani presenti della Diocesi. L’idea è quella di far conoscere ai giovani del territorio diocesano, le varie realtà giovanili presenti in esso, attraverso le stesse. Si è pensato di creare dei podcast e pubblicarli sulla piattaforma più seguita dai giovani, ovvero Spotify, per poterli raggiungere e far conoscere il territorio. La Chiesa necessiterebbe di nuove forme di espressione sfruttando anche i social media.

-Concerti di Christian Music: I concerti di Christian Music, che anche quest’anno sono presenti in Diocesi, sono un mezzo efficace per arrivare ai giovani entrandoci in dialogo con il linguaggio della musica e dei testi musicali.

-Pellegrinaggio a Roma annuale per la professione di Fede dei giovani sulle reliquie di San Pietro. Quello che ai ragazzi viene chiesto di professare non è un giuramento solenne, né un contratto vincolante con la comunità parrocchiale, ma di impegnarsi con il discernimento a lasciarsi abbracciare dall’amore di Dio, perché le loro mani e le loro bocche diventino strumenti al servizio del bene, di un bene gratuito che lascia il segno, di un bene che non possiamo delegare ad altri, di un bene capace di cambiare la storia.

Giovani chiamati agli stati di vita
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