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Anni faticosi, ma di grande ricchezza

Monsignor Razzauti dopo 10 anni lascia la direzione del Seminario

Parole chiave: paolo razzauti (1), seminario livorno (2)
Mons. Razzauti parla ai suoi ragazzi

In questi giorni si conclude l'impegno di mons. Razzauti come Rettore del Seminario. Dopo 10 anni don Paolo lascia l'incarico: un servizio a cui ha dedicato tempo e tante energie, un servizio importante che ha caratterizzato la sua missione di sacerdote della Chiesa livornese. In un post su Facebook don Paolo racconta il perché di questa scelta e la bellezza di questi anni trascorsi a seguire i seminaristi; ha anche inviato una lettera ai giovani preti che lui stesso ha accompagnato all'ordinazione. Ecco questi due scritti che raccontano le emozioni di questo passaggio. Il postDietro mia richiesta, ho cessato il mio servizio di rettore del seminario.Ho chiesto al Vescovo questo perchè non mi piace personalizzare i servizi alla chiesa (ho terminato il mio decimo anno di Rettore), perchè c'è bisogno di energie nuove e più giovani, perchè anch'io ho bisogno di dedicarmi ad altri servizi meno pesanti.Sono stati dieci anni coinvolgenti e stravolgenti, ma ho accompagnato al sacerdozio 16 giovani. Auguro loro di "essere" sempre preti e mai di "fare" i preti. Ringrazio ciascuno di loro per ciò che mi hanno dato e donato e spero di aver donato loro la mia esperienza "di strada" e di prete-uomo "piazza" dove tutti possono incontrarsi e dialogare. In questo momento vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato in questo servizio e tutti i benefattori (sono tanti e sarebbe difficile ricordarli tutti ma non posso non citare Caponi e Giambastiani e Lugetti paolo). Ai miei "ragazzi" voglio anche chiedere scusa delle mie fragilità. Spero che le esperienze narrate possano essere loro di aiuto. Ringrazio anche coloro che hanno criticato per alcune scelte, ma posso dire di averle fatte sempre in coscienza pulita e pronta a rispondere. Ringrazio il Signore di avermi fatto fare anche questa esperienza, che mai avrei immaginato, ma Dio è fatto per scompigliare i nostri piani e portarci nei suoi disegni. Auguro ogni bene al mio successore don Simone Barbieri che sono certo lavorerà per il bene di tutti. Grazie veramente di questa parte della mia vita e spero di poter essere ancora utile, in altri servizi, alla mia chiesa ed alla mia città.La lettera

Carissimi,

            nel giorno nel quale il Vescovo ha accolto la mia richiesta di essere sollevato dal servizio di Rettore del Seminario ed ha nominato nuovo rettore don Simone Barbieri, sento la necessità di salutare ciascuno di voi che ho accompagnato per un determinato periodo di seminario ed ho presentato al Vescovo per essere ordinati Presbiteri.

            Con oggi ho terminato il mio decimo anno di rettore e, pertanto, ho ritenuto giusto chiedere al Vescovo di essere sostituito. Questo perché non mi piace “etichettare” in una persona un servizio ecclesiale, perché ritengo ci sia necessità di energie ed idee più giovani, perché la mia età mi aiuta a comprendere che posso essere più utile alla Chiesa livornese in altri servizi che il Vescovo mi ha indicato e mi indicherà.

            A tutti voi (e mi permetto di aggiungere Enyell che a Settembre inizierà il sesto anno) il mio più fraterno ringraziamento.

            Grazie per ciò che mi avete donato, grazie per esservi affidati, grazie per quanto abbiamo pregato insieme, grazie per le tante cose che abbiamo fatto insieme, ma, soprattutto, grazie per ciò che siete e per come siete sacerdoti nella nostra amata terra e chiesa livornese.

            Vi chiedo scusa se non sempre ho risposto alle vostre attese, se non sempre vi ho compreso ed aiutato come avreste voluto, se non sempre sono riuscito a comprendere le vostre speranze e delusioni.

            Certamente vi posso assicurare che in questi anni ho cercato di mettere tutto me stesso al vostro servizio, ogni giorno vi ho affidati al Signore con l’intercessione di Maria di Montenero, che ho vissuto con voi e per voi in spirito di paternità.

            Non sono un teologo, ma credo di aver fatto tanta “università della strada “ ed ho cercato di trasmettervi le mie esperienze, la mia storia, il mio passato ed il mio presente. Forse, a volte, sono stato un po’ troppo insistente, ma tutto proveniva dall’amore per voi e dalla responsabilità che il Signore, attraverso il Vescovo, mi aveva assegnato.

            Oggi termino questo mio servizio in pace con ciascuno di voi e ringraziandovi uno per uno. Sono stati anni faticosi ma anche sereni e certamente di crescita umana e spirituale per voi e per me.

            Ringrazio il Vescovo per la fiducia che mi accordò nel 2011 e con la quale mi ha sempre sostenuto in questi anni. Ringrazio coloro che hanno collaborato con me come vice rettori :don Gabriele, don Rosario, don Luca, don Simone : ciascuno con le proprie caratteristiche, ma cari e validi collaboratori nel mio servizio.

            Vorrei invitarvi ad “essere” sempre preti e non a “fare” i preti; ricordate che fare il prete è facile soprattutto quando tutto va bene e la gente inneggia, ma essere prete richiede anche sofferenza e tanta preghiera. Mi raccomando non trascurate mai la preghiera perché “avete da fare”, perché il vostro fare sarà annullato dalla mancanza di una forza interiore.

            Pregate per le vocazioni e non abbiate paura a parlare ai giovani della vocazione sacerdotale: se avete incontrato “l’ Amore” e lo vivete , come non trasmettere agli altri questa gioia ?

            Sono contento che mi sostituisca don Simone; credo sia anche un po’ frutto del mio servizio di questi anni. A Lui auguro un cammino sereno e che possa portare nuove vocazioni per la nostra Chiesa.

            Amate il Signore, servitelo nella Chiesa, siate sempre obbedienti al Vescovo, amate la gente che vi è e vi sarà affidata.

            Vorrei abbracciarvi uno per uno, ma siate certi che continuerete ad essere presenti , ogni giorno, nella mia preghiera.

            Chiedo anche a voi di ricordarmi nella preghiera e di chiedere al Signore che mi conceda serenità in questi ultimi anni della mia vita.

            Vi abbraccio e vi ringrazio paternamente.

 

                                                                                                          d. Paolo Razzauti

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