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Giada, seme che porta frutto

Due occasioni specilia

Parole chiave: giada menicagli (31)
Festeggiati i 50 anni di matrimonio dei genitori Roberto e Emanuela
menicagli 50 anni

In questi ultimi tempi ci sono state due occasioni commemorative per Giada Menicagli in cui è stata ricordata la sua spiritualità e il carisma di avvicinare a Dio le persone incontrate nel suo cammino, non solo quando era in vita, ma soprattutto oggi, che è nata in Cristo, e attraverso di lei stanno avvenendo molte conversioni. La prima occasione è stata il 4 giugno con la santa Messa nella parrocchia della Sacra Famiglia, quando è stata letta la missiva di suor Emilia.

Ecco il testo. “Il Chicco di Grano se non muore non porta frutto. Così Giada ha voluto farsi da piccolo seme ad un grande campo di grano, dove c'è luce e sole. Poi ha scelto anche di di divenire Madre di tanti figli partorendoli alla luce. Essi non sono figli della luce, ma ora per Lei e attraverso Lei sono diventati figli dell'Amore e vivono con questa luce dell'amore; non quella delle celle buie, ma dove non ci sono inferriate, non ombre, ma vera luce di gioia e di libertà del pensiero e dello Spirito che va', che va' .......... e con Lei Giada che va', che va'!  E non si fermerà!     Emilia.  Li. 26 marzo 2018” . La parole di questa lettera colpiscono molto, anche ripensando al giorno prima, il 3 giugno, quando i genitori di Giada, Roberto ed Emanuela, hanno rinnovato le promesse matrimoniali dopo 50 anni di vita insieme, con una meravigliosa Messa celebrata dal figlio don Fabio Menicagli.

Roberto ed Emanuela hanno piantato i semi che hanno portato molto frutto: Giada, che agisce dall’alto dei cieli, Fabio che è un sacerdote qui sulla terra. Quale migliore testimonianza, per il sacramento fruttuoso del matrimonio? Ecco che nella lettera suor Emilia ricorda che Giada è il  piccolo seme che porta ancora frutto, portando la luce laddove c’è oscurità, portando la speranza, la vita e Dio che è Amore!

La seconda occasione è stata la Messa del 4 luglio, celebrata da padre Adriano che ha ricordato l’importanza di Giada per la parrocchia e che ha mostrato il quadro di Giada che verrà messo in chiesa con i suoi scritti, per consentire alle persone di leggere la sua storia e conoscerla sempre di più. A fine messa sono state lette varie testimonianze che dimostrano come, dopo 20 anni dalla morte di Giada, le persone continuino a ricordarla, a pensarla, a pregare per lei e con lei, come un angelo alla porta, per arrivare al cielo, da Cristo. Ecco le lettere di riferimento. La prima ricevuta dalle sorelle Carmelitane dice: “Carmelo 4.1.2023. Rev. Don Fabio, ricambiamo a lei e alla sua famiglia gli auguri che ci avete inviato. Ricambiamo con la preghiera, chiedendo a Gesù che Giada, con tutta la sua vita donata all’Amore, possa essere conosciuta e amata da tanti, soprattutto giovani, e portare così frutto di conversione a gloria del Padre. Che tutta la Chiesa possa riconoscere la sua santità. Ci uniamo a voi domenica 8 per la celebrazione in memoria di Giada. Cordiali saluti. Sr. Maria Giacinta e sorelle.”

La seconda inviata da Domenico Giani, ex comandante del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano dice: “Cari amici, è con profonda gioia che ho accolto i vostri auguri per la recente Santa Pasqua; mi trovavo all’estero ed è per questo motivo che rispondo solo ora, contraccambiandoli con i medesimi sentimenti. L’occasione mi è gradita per abbracciarvi e ricordare persone come voi che, con l’aiuto della fede, in ogni momento e con tutte le vostre forze avete portato fattivamente nella vita di tutti i giorni il messaggio di Gesù e che testimoniate attraverso la splendida figura di Giada che vive attraverso voi per sempre e che – come scrive don Nicola Giampaolo – fa parte dei testimoni delle Fede e proprio per questo ne possano essere riconosciute le virtù eroiche. Ci tengo molto anche a ringraziarvi sempre ed essere presenti nella mia vita. Il Signore vi accompagni. Caramente mi stringo a voi. Domenico Giani. Roma, 18 aprile 2023.”

Anche in queste due missive si evince il riconoscimento di Giada come dono di Amare, che consente la conversione del cuore e si auspica di farla conoscere ai giovani per alimentare in loro il fuoco vivo della fede e come persona virtuosa ed eroina, portatrice del messaggio di Gesù, in un mondo che pare non voglia più sentirlo. Quindi, Giada anche per i giovani può diventare il simbolo della speranza e di fede. Quante sfaccettature emergono dalla figura di questa dolce ragazza amorevole, che amava Gesù Cristo, amava la sua famiglia e amava la vita. E’ importante dire che Giada viveva in pieno la sua vita, Giada voleva vivere, ha combattuto, Giada amava così tanto il Suo Signore da arrendersi alla fine tra le braccia di Cristo, da accettare ciò che Lui aveva in mente per lei. Ecco perché, Giada è importante, non solo per i sofferenti, ma anche per chi ama la vita. 

Domenica prossima durante la Santa Messa delle 10.30 nella chiesa della Sacra famiglia sarà benedetto il quadro di Giada, che verrà esposto assieme ad un libro di raccolta preghiere.

Festeggiati i 50 anni di matrimonio dei genitori Roberto e Emanuela
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