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Una comunità che cresce

Continua la storia di Lorenzo Cantù, piccolo fratello di Charles de Focault

Parole chiave: lorenzo cantù (3)
Essere cristiani in un villaggio della Tanzania
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Nel mese di Agosto siamo entrati in contatto con Lorenzo Cantù, livornese, piccolo fratello di Focault, in Tanzania dagli anni 80. Su queste pagine abbiamo iniziato a raccontare la sua storia. Ecco un altro capitolo della sua vita. (leggi l'inizio della storia https://www.lasettimanalivorno.it/Diocesi/Lorenzo-Cantu-piccolo-fratello-di-Gesu/(language)/ita-IT)Dopo la prima fase quasi esclusivamente contadina (1983-2003) inizio anni 2000, anche sotto la sollecitazione dei primi gruppi pentecostali, inizialmente assai "parassitari" verso I cattolici e nati nella nostra zona fine anni '90, decidemmo di costruire una Chiesetta al centro del villaggio per evitare l'anonimato di partecipare alla Messa domenicale alla parrocchia di Rulenge (6km da qui), con gente proveniente da molte parti ed invece cominciare a riconoscersi pregando al villaggio. Fu l'inizio di un nuovo cammino, una vera svolta per noi: iniziare una nuova succursale o stazione pastorale periferica della Parrocchia (oggi ne conta 15)

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mettendo radici solide al villaggio e articolandola in comunità di famiglie o nuclei familiari vicini (come ti scrissi nella precedente, oggi ne contiamo 3). Ciò non fu senza costo: l'Eucaristia al villaggio, data la scarsità di preti alla nostra Parrocchia non supera ancora oggi una volta al mese, in compenso cominciammo a formare un catechista (oggi siamo al quarto) per condurre la Liturgia della Parola domenicale alla succursale ed ancora tentiamo di formare e aumentare il numero dei "wasalishi", cioe' coloro che guidano la preghiera infra-settimanale delle piccole comunità di famiglie, passando di casa in casa. Siamo ancora in cerca di preparare un nuovo "manuale" guida, da stampare, per aiutarli a condurre l'incontro di preghiera etc.

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La Chiesetta fu costruita, in gran parte con lavori comunitari volontari, su di un terreno di un ettaro donato da un anziano ormai defunto, in seguito allargammo molto l'estensione di proprietà della comunità cattolica, includendo molti campi circostanti fino a raggiungere oltre 8 ettari. Con i lavori volontari comunitari settimanali coltivammo granturco, fagioli, banani etc. ma il progetto più consistente e duraturo fu ed è la piantagione e l'intrattenimento di alberi: eucaliptus per le costruzioni delle case e pini per ottenere tavole e travi per la falegnameria o da rivendere.La Chiesetta era inizialmente solo con "mattoni" in terra, successivamente grazie ai sostegni finanziari di don Antonio Marini e del Rosario fu ricoperta di cemento e dotata di un pavimento in cemento, poi anche di una sacrestia e un'"ala" per ibambini, sempre grazie agli aiuti degli stessi.Su altri progetti alla prossima. grazie per l'ascolto.ciao p.f.j. lorenzo dalla Tanzania

Essere cristiani in un villaggio della Tanzania
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