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L'omelia alla Messa per i lavoratori

La celebrazione trasmessa in diretta tv su Granducato

Parole chiave: 1° maggio (3), messa (75), montenero (63)
1° Maggio. La vera ricchezza sono le persone

Come ogni prima domenica del mese, il vescovo Simone ha presieduto la Messa a Montenero, trasmessa in diretta su Granducato TV. Quest'anno la data coincideva con il 1° Maggio, giorno dedicato al lavoro e ai lavoratori, per questo il Pastore della Chiesa livornese ha voluto dedicare la sua omelia proprio a questo tema.

Ecco le sue parole

1. L’imprenditore «illuminato» dalla parte degli operai

“Una persona può essere ricca. Dio le dona il denaro affinché lo amministri bene. E quest’uomo lo amministrava bene. Non con paternalismo, ma facendo crescere quanti avevano necessità del suo aiuto”.  Così ha affermato, durante un’intervista a Televisa nel 2015, papa Francesco.

Quell’uomo» di cui parlava era Enrique Shaw, imprenditore argentino del quale, da arcivescovo di Buenos Aires, quattordici anni prima, aveva promosso la causa di beatificazione. E che ora la Chiesa ha dichiarato venerabile. A colpire il futuro Pontefice e i fedeli della Repubblica del Plata, il coraggio visionario di questo industriale dalla vita breve – è morto a 41 anni nel 1962 – ma intensa, sempre illuminata dalla Parola. Marito e padre di nove figli, divenne amministratore delegato delle prestigiose Cristallerie Rigolleau che diresse armonizzando un’efficiente gestione economica con l’attenzione alla «comunità umana», come chiamava i propri dipendenti. «Essere capo non è un privilegio, è una funzione», affermava spesso Shaw, secondo il quale gli operai dovevano essere coinvolti attivamente nell’azienda. Continuò a lavorare e a portare avanti l’impegno nell’Azione cattolica e nel Movimento delle famiglie cristiane anche dopo essere stato colpito da un cancro alla pelle. Quando ormai, stremato, fu ricoverato in ospedale, nell’agosto 1962, gli operai della Rigolleau si recarono in massa a donare il sangue di cui l’imprenditore aveva necessità e a dirgli addio personalmente, uno per uno. 

2. La vera ricchezza sono le persone:

senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore.

Il nostro primo pensiero oggi va, in particolare, a chi ha perso la vita nel compimento di una professione che costituiva il suo impegno quotidiano, l’espressione della sua dignità e della sua creatività, e anche alle famiglie che non hanno visto far ritorno a casa chi, con il proprio lavoro, le sosteneva amorevolmente.

Non ci sono solo le morti: gli infortuni di diverse gravità esigono un’attenzione adeguata, così come le malattie professionali domandano tutela della salute e sicurezza.

3. La nostra coscienza è interpellata anche da quanti sono impegnati in lavori irregolari o svolti in condizioni non dignitose, a causa di sfruttamento, discriminazioni, caporalato, mancati diritti, ineguaglianze.

Il grido di questi nuovi poveri sale da un ampio scenario di umanità dove sussiste una violenza di natura economica, psicologica e fisica in cui le vittime sono soprattutto gli immigrati, lavoratori invisibili e privi di tutele, e le donne, ostaggi di un sistema che disincentiva la maternità e “punisce” la gravidanza col licenziamento

Così come non possono essere dimenticati tutti coloro che sono rimasti all’improvviso disoccupati e, schiacciati da un peso insopportabile, sono arrivati al punto di togliersi la vita. La nostra preghiera, la fiducia nel Signore amante della vita e la nostra solidarietà siano il segno di una comunità che sa «piangere con chi piange» (cf Rm, 8,15) e di una società che sa prendersi cura di chi, all’improvviso, è stato privato di affetti e di sicurezza economica.

Finalmente il bacino galleggiante in Porto, è stato Consegnato ad Azimut Benetti: sia luogo di lavoro e di nuove consistenti assunzioni. Azimut ha bisogno di personale qualificato? Sono disponibili fondi rilevanti da parte della Regione Toscana per la riqualificazione del personale. Si attivino. L’Autorità Portuali vigili affinché le intese scritte nel protocollo per l’aggiudicazione del Bacino Galleggiante sia rispettato anche nella parte dove si parla di promozione del lavoro e dell’occupazione. Il Porto di Livorno ha bisogno del bacino galleggiante. Lavori e porti benessere agli imprenditori, ai lavoratori, a tutta la città.

Anche il mercato del lavoro presenta falle consistenti che sono tra le cause delle cosiddette «morti bianche». La crescente precarizzazione costringe molti lavoratori a cambiare spesso mansione, contesto lavorativo e procedure, esponendoli a maggiori rischi. 

4. Quali beni sono in gioco in queste situazioni?

Innanzitutto, il valore soggettivo e personale del lavoro, quello che è definito «capitale umano», vale a dire «gli uomini stessi, in quanto capaci di sforzo lavorativo, di conoscenza, di creatività, di intuizione delle esigenze dei propri simili, di intesa reciproca in quanto membri di una organizzazione».[1]

Da questi valori imprescindibili scaturisce una cultura della cura, nutrita dalla Parola di Dio, che invita ad aprire il nostro cuore a chi nel lavoro vede messa a rischio la dignità e la propria vita.

La complessità delle cause e degli eventi, come quello della raffineria Eni di Livorno, richiede un approccio «integrale» da parte di tutti i soggetti in campo: vanno realizzati interventi di sistema sia a carattere statale, sia a livello aziendale. Grazie a un’assunzione di responsabilità collettiva si può attuare quel cambiamento capace di riportare al centro del lavoro la persona, in ogni contesto produttivo.[2] La transizione ecologica non può essere fatta sulla pelle dei lavoratori. La transizione deve avvenire ma senza perdere alcun posto di lavoro.

L’Eni finalmente, presenti i progetti che intende realizzare nello stabilimento di Livorno e dica quale sono le condizioni minime affinché il nuovo ingente investimento economico nell’area produttiva di Livorno , possa avvenire.  A questo punto le istituzioni statali e locali potranno e dovranno agire di concerto per un’ecologia integrale che tuteli la persona e l’ambiente.

 

Questo tempo di pandemia chiama inoltre all’«alleanza tra istituti di credito e imprenditori», perché condividano «una idea di responsabilità sociale, per cui i soldi non servono per far soldi, ma per favorire intraprendenza operosa e promettente».

Chiama all’«alleanza tra mondo del lavoro e mondo della scuola, perché la formazione e la motivazione sono essenziali per nuovi inizi».

Chiama all’alleanza le istituzioni, perché ci sia «meno burocrazia e più lungimiranza».E invoca l’«alleanza di tutti per vigilare sulle insidie del denaro sporco e delle procedure illegali: il denaro che viene dal male fa male».

Il lavoro è un diritto e un dovere imprescindibile per ogni persona.

[1] Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, 276

[2] Messaggio 1 Maggio 2022 della LCOMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE della CEI

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