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La Pira, don Milani, padre Balducci, Pistelli: testimoni di fede

L'incontro che ha preso spunto dalla pubblicazione del libro "I folli di Dio"

Parole chiave: folli di dio (3), valle benedetta (20)
La conferenza alla parrocchia di Valle Benedetta

Metti una sera, finalmente “in presenza” e con le necessarie precauzioni, in un’antica abbazia benedettina sulle colline livornesi, a discutere di La Pira, don Milani, padre Balducci, Pistelli e tutti gli altri toscani che hanno segnato un’epoca, per la Chiesa e per tutta la società italiana. E’ quanto avvenuto alla Parrocchia San Giovanni Gualberto di Livorno, in un incontro organizzato insieme alla Associazione Alberto Ablondi e all’Associazione don Nesi/Corea, prendendo spunto dal libro di Mario Lancisi “I folli di Dio”.

E’ stata una serata ricca e intensa, dove alla ricostruzione – sul filo della memoria – di quegli anni e di quei personaggi, si è unita la passione per una Chiesa radicata sul Vangelo e rinnovata alle luce del Concilio vaticano II. Domenico Mugnaini, direttore di Toscana oggi, ha tratteggiato la ricchezza di quel periodo ecclesiale, invitando a considerarlo nella sua varietà alla ricerca di una sintesi positiva; mons. Antonio Cecconi, già vice Direttore della Caritas italiana, ha sottolineato il valore profetico della testimonianza di don Milani e la sua influenza sul riconoscimento, anche ecclesiale, del valore dell’obiezione di coscienza, ma ha anche legato quella stagione ecclesiale al pontificato dei diversi papi che si sono succeduti, ed in particolare a quello di Papa Francesco. Mario Lancisi ha invitato, con forza e passione, a interrogarci su cosa insegna a noi oggi quella storia, perché la testimonianza dei “folli di Dio” è un seme che spetta a noi, qui ed ora, far crescere e sviluppare. Ha guidato l’incontro la giornalista Michela Berti, assai efficace nel richiamare alcuni degli episodi più significativi di quella storia e a valorizzare i diversi punti di vista dei relatori.

Nel concludere l’incontro, il parroco don Cristian Leonardelli ha richiamato il valore ecclesiale dell’incontro: quella generazione di testimoni – ha concluso – ha saputo incarnare il messaggio di un Dio che, mediante il suo Figlio, ha saputo “sbilanciarsi” per rendersi vicino alle persone di ogni tempo, e che oggi invita la Chiesa, con le parole di Papa Francesco, a superare i rischi di autoreferenzialità, di ansia di comando, di elitarismo, di isolamento dal popolo, di astrazione e di clericalismo.

E’ stata questa la prospettiva che ha animato anche il magistero pastorale del Vescovo Ablondi, di cui l’incontro ha segnato il primo momento di iniziative per ricordare il decennale dalla morte.

 

La conferenza alla parrocchia di Valle Benedetta
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