L'oratorio, una grande palestra di relazioni umane

Grande festa in questi giorni a Gabbro e Nibbiaia per la nascita dei nuovi Oratori, dedicati ai patroni San Michele e San Giuseppe. Tutto ha avuto origine dall’inaugurazione di Sala San Francesco, dopo il restyling avvenuto grazie all’impegno della comunità del Gabbro, tornata nuovamente vicina all’ambiente parrocchiale dopo l’arrivo del nuovo parroco Don Matteo Giavazzi. Proprio grazie a questi spazi, sistemati dai ragazzi, è stato possibile aprire il nuovo Oratorio San Michele a Gabbro e, insieme, anche quello di San Giuseppe a Nibbiaia.

Questi due poli, da ormai alcune settimane, ospitano uno spazio giochi disponibile ogni giorno per adolescenti e ragazzi della comunità. L'Oratorio è un luogo di condivisione in cui si può comunicare personalmente e svolgere le attività nel gioco,nella preghiera e con un percorso formativo. È in Oratorio, e attraverso l’Oratorio, che un ragazzo e un giovane conosce e impara la Chiesa: la Chiesa come Comunità in cammino, come famiglia chiamata da Dio a vivere il mistero della comunione fraterna. Forse questo è proprio il grande messaggio che un Oratorio può lanciare ad un ragazzo oggi, soprattutto nella difficoltà dovute alla Pandemia. L’Oratorio, rispettando tutte le normative in tema di COVID-19, diventa una grande palestra di relazioni umane. Una palestra di chi si esercita ad assimilare il metodo evangelico del vivere che costituisce il fondamento della vita della Chiesa.

Ogni mercoledì e sabato al Gabbro e venerdì a Nibbiaia sarà presente un tempo dedicato ai bambini, con alcune giovani mamme della comunità che si son già rese disponibili per l’animazione. Ogni venerdì sera, invece, viene organizzata una serata giovani,per poter accogliere e condividere del tempo anche con i ragazzi più grandi. Come disse Papa Francesco in occasione dell'Udienza Generale nel 2013 “Portate avanti la testimonianza che Gesù è vivo e questo ci darà speranza, darà speranza a questo mondo un po’ invecchiato per le guerre, per il male, per il peccato. Avanti giovani!”. Avanti, quindi, ai giovani di Gabbro e Nibbiaia!