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La speranza

Una riflessione per tutti

Parole chiave: speranza (3)
Virtù da coltivare

Speranza,

prodotto della mente, del cuore e della fede.

Antidoto della disperazione.

Occorre volerla, amarla,coltivarla.

E' la sorgente di un futuro agognato.

Chi non spera?

E se la guardiamo all'oggi, chi non spera  che l'immane tragedia

che sta flagellando il  mondo a causa di un virus sconosciuto,implacabile nella sua azione di  morte.

Chi non spera che si attenui la sua virulenza?

Chi non spera che si trovino al più presto farmaci volti a fermare la sua azione di morte?

E lo sconvolgimento del normale sociale?

E' nella mente di tutti la figura del Papa, solo, a dar vita ad una cerimonia insolita, propiziatrice di salute?

Chi lo aveva mai visto?

Come è cambiato il mondo in un soffio di respiro!

E “gli eroi della porta accanto”: medici, infermieri,volontari che si prodigano per salvare una vita fino a mettere a repentaglio la propria, chi li aveva mai visti?

Chi non coltiva la virtù  naturale che sgorga dall'animo umano per avere qualcosa che non ha?

La salute, per l'ammalato!

Un figlio per una mamma che ha  difficoltà a concepirlo!

Una società migliore, più giusta!

 

La speranza che compone la triade teologale è altra cosa.

E' la speranza cristiana che vive con le due consorelle Fede e Carità.

E' lei cantata da poeti e letterati.

Ci affascina quella cantata nel “il portico del mistero della seconda virtù”.

Ce la regala Charles Peguy un ateo redento che mette in gioco Dio, dialogando con “la piccina”.

Già perché le consorelle  Fede e Carità sono più mature e ritenute più importanti.

Ma:”La fede non mi stupisce,

la Carità va da sé

Ma la speranza, dice Dio, ecco quella che mi

stupisce,

Me stessa.

Questa è stupefacente”.

“E' lei quella piccina, che trascina tutto.

Perché la Fede non vede quello che è.

E lei vede quello che sarà”.

E ancora il Poeta suggerisce a Dio : “le tre virtù mie creature”.

Non si scorge in Dio, al dire del poeta, qualche predilezione verso “la bambina”?

 

La  speranza vive nella Bibbia, in Abramo, nei Profeti( Ger.29,11;31,12).

Ma vive sopratutto nel Nuovo Testamento con la venuta di Gesù Cristo.

Nella dottrina paolina, espressa nelle numerose lettere, come in quella indirizzata ai Tessalonicesi nella quale  si registra il fondamento della speranza cristiana, offerta alla Chiesa per coltivarla e diffonderla.

E tanto, parlano di speranza  documenti magisteriali e non.

E Papa Francesco si fa apostolo della speranza particolarmente in questi

ultimi suoi interventi di catechesi.

“La speranza cristiana è essere in cammino verso qualcosa che è non  verso qualcosa che voglio che sia”.

E' la novità rappresentata da Gesù Cristo e dall'evento pasquale”

“Sperare è imparare a vivere nell'attesa”.

 

E la scienza in tutt'altro campo stimola la ratio nello eterno refrain   scienza e fede.

 Il neurofisiologo Fabrizio Benedetti (Mondadori 2018)  scrive:“Tutti speriamo  in  qualcosa, ma il malato spera più di ogni altro.

E sono le parole il mezzo più importante per infondere  speranza,parole empatiche, di conforto, fiducia, motivazione.

Speranza e farmaci inducono effetti simili con meccanismi simili”

Dove ci porteranno le neuroscienze?

Virtù da coltivare
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