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Linea... di pensiero. Dire sempre grazie

È fondamentale infondere rispetto per le cose e saper fare buon uso delle cose

Parole chiave: linea (143)
Una riflessione sul tempo che viviamo

Non bisogna essere parsimoniosi con il dire grazie. Molti grazie sono detti ma è come se non fossero detti. In molti casi diventano modi standardizzati e abitudinari di dire senza alcuna enfasi e passione. Il grazie è una parola usata ma spesso tanto usata che diviene abusata perché espressa senza calore ed emozione. Il grazie riveste una importanza straordinaria. Bisogna  educare i bambini a dire grazie affinché siano sempre riconoscenti di ogni cosa ricevuta, anche se fosse di un valore "insignificante" dal punto di vista materiale. Si pensi ai bambini che danno valore a ciò che non ha valore per gli adulti.

E a volte desiderano portare con sé oggetti come una foglia che per loro diventa una barca o un aeroplano da far volare. Fa bene a fine giornata chiedere ai bambini di esprimere il loro grazie per qualsiasi cosa venga loro in mente. Lasciarli liberi di esprimere il loro grazie é abituarli a ringraziare anche quando saranno più grandi: grazie per il gioco, per l'altalena, per andare al mare, per leggermi ad alta voce, per stare con me e raccontarmi tante cose, grazie per la colazione, per il buongiorno e la buonanotte, grazie per farmi stare con altri bambini e bambine. Grazie perché mi doni il tuo bene, mi abbracci, mi aiuti a fare i compiti, mi doni la gioia. Ancora meglio se il grazie è messo per iscritto su pagine bianche, un modo per abituare a comprendere il valore della scrittura e a lasciare traccia, a rileggere.

È fondamentale infondere rispetto per le cose e saper fare buon uso delle cose. Per questo è doveroso avere cura di quelle personali e di quelle degli altri. Cosi come avere rispetto per le cose pubbliche. L'uomo comunque viva di cose ma non per le cose! Bisogna sempre  imparare  a dire grazie  per la vita che abbiamo, per ogni momento vissuto e ancora da vivere, gioioso o triste che sia. Per ogni persona che ci dona bene e  ci riconosce per come siamo. Che ci chiama per nome e ci manifesta amore. Quindi diventa fondamentale non tanto dire grazie ma come si dice  grazie, che deve essere accompagnato dai nostri sensi, dal nostro sguardo, dalla nostra voce, dal nostro  tatto, dal nostro corpo. Ecco occorre dire grazie con grazia!

Un grazie che stupisce e ti fa sentire vivo e presente, riconosciuto e amato! "Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa!". È stupenda la chiusura della celebrazione della Messa: con quel "andate in pace" e con la risposta: "rendiamo grazie a Dio". Perfino le preghiere "ringraziano", quale segno di riconoscenza e di stupore  per la vita, per il dono di poter vivere in pienezza e in armonia con l'umanità e l'universo.

Una riflessione sul tempo che viviamo
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