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Linea.. di pensiero. Ogni giorno sempre nuovo

È opportuno trovare "vie di fuga", per avere spazi e tempi "tutti nostri"

Parole chiave: linea di pensiero (105)
Non serve scappare dai problemi

Non fa bene fuggire dai problemi per timore di affrontarli. Scappare da essi non sempre è la soluzione migliore. Sicuramente la più efficace nell'immediato, ma non la risolutiva. Occorre sempre, con perseveranza, saper reagire con impegno e rigore di fronte alle difficoltà. Siano esse di fede, affettive, di relazione di coppia, familiare, lavorativa. Siano esse difficoltà nel non saper trovare il giusto equilibrio nell'affrontare le cose semplici o complesse di ogni giorno: dallo studio, al lavoro, ma anche dal non avere più un lavoro o dalla solitudine che consuma l'esistenza.

Spesso ci perdiamo nel mondo afflitti da varie prove. Non è affatto facile trovare soluzioni giuste e immediate da soli. Occorre il supporto degli altri, di con-fidarsi con qualcuno che sostenga e ascolti e  suggerisca anche possibili soluzioni. Non sforzarsi di cercare strade da percorre e fermarsi, rassegnarsi o andare verso destinazioni senza alcuna meta e progetto é trovare, forse, una via momentanea di fuga ma non risolutiva di bene per noi e per chi ci sta vicino. E quindi con il rischio ancora più alto che conduce a vivere in una perenne inquietudine e un logorio esistenziale che danneggia il nostro essere interiore ed esteriore.

Spesso é opportuno trovare "vie di fuga", per avere spazi e tempi "tutti nostri" necessari per il recupero della nostra creatività, della nostra intimità, della nostra identità, perché certi ambienti di routine e di quotidianità ordinaria annichiliscono e intorpidiscono il nostro entusiasmo e perfino ci fanno perdere il sorriso. Diventano pericolo alla nostra sopravvivenza fisica e psicologica. L' abitudinarieta' può essere la condanna a una vita piatta e insignificante  e così i gesti, le  parole, i baci, le carezze, gli abbracci rischiano di essere sempre uguali, privi di sapore e stupore.

La "via di fuga" dalla routine allora  è profondamente necessaria affinché sappiamo gustare questa meravigliosa vita: con ogni giorno sempre nuovo e diverso. Come dovrebbe essere  sempre nuovo e diverso il nostro buongiorno, la nostra buonanotte, il nostro saluto, il nostro bacio ai figli, il nostro abbraccio alle persone care. Il nostro dire grazie a noi stessi e agli altri che amiamo, presenti e desiderosi di affrontare la vita in tutte le sue dimensioni, di ferita e di bellezza. E allora diventa doveroso staccare (non abbandonare) il nostro legame con i social e con gli ambienti "ossidati" in cui viviamo e trovare un tempo tutto nostro per fermarsi a pensare e meditare e anche a  contemplare. Sia dentro una chiesa o monastero o santuario, di fronte ad un tramonto, in una notte di stelle, davanti ad un mare che  brontola, con un vento che lo guida. In un bosco che parla con i suoi alberi e foglie. In un abbraccio che risana da ogni fatica e fa battere forte il cuore. Questo all'inizio provocherà anche un senso di  timore ma poi darà  in noi slancio e sicurezza e sarà ri-generativo perché fecondo di una carica inaspettata, di un nuovo ossigeno che alimenta e che ci sprona ad osare e non ci fa fuggire!

Non serve scappare dai problemi
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