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Quando l’oratorio è luogo di frontiera

Troppo spesso nelle periferie i ragazzi vivono ai margini. Ecco come alcune realtà locali hanno risposto all’input lanciato dal Sinodo dei giovani di mettersi in ascolto e portare questa esperienza fuori dai confini della parrocchia

Parole chiave: oratorio (46)
Esperienze dall'Italia di oratori che accolgono

I portoni spalancati sulle strade delle nostre città sono l’immagine più bella per descrivere la presenza degli oratori sul territorio. Quei cancelli, infatti, non sono il segno di un luogo che attende immobile l’arrivo dei ragazzi, ma rappresentano la voglia dell’intera comunità cristiana di andare incontro ad essi là dove essi vivono. E così capita che l’oratorio, con il tutto il mondo associativo – anche sportivo – che vi ruota attorno, diventi davvero un luogo di frontiera. Perché spesso, soprattutto nelle periferie, le nuove generazioni vivono davvero alle frontiere della nostra società.

L’happening degli oratori tenutosi in Puglia due mesi fa è stato molto chiaro a riguardo: l’oratorio va portato fuori dai suoi recinti. Così è già in molte realtà presenti sul territorio della nostra Penisola, come dimostrano le storie raccolte in questa pagina. Si tratta di iniziative e progetti frutto di una pastorale giovanile che opera nello stile indicato dal Sinodo dei giovani: mettendosi in ascolto dei ragazzi e dei giovani. I temi sono i più vari: da chi coltiva i talenti, a chi offre un’alternativa alla malavita, da chi rianima i centri commerciali, a chi si prende cura dell’ambiente. Tutte storie che vengono da lontano, dalla tradizione dell’oratorio che in Italia ha saputo sempre rinnovarsi e guardare avanti.

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Fonte: Avvenire
Esperienze dall'Italia di oratori che accolgono
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