Emergenza affido condiviso: troppi «orfani» per i conflitti tra padre e madre
Il dramma dell’«alienazione parentale» merita più attenzione. L’ipotesi di una riforma senza pregiudizi. Migliaia di ragazzini con questa ferita affettiva aperta che porta conseguenze sulla crescita
Dopo il «caso Bibbiano» il tema si ripropone in tutta la sua complessità e delicatezza Le vittime innocenti della complessa e multiforme emergenza minori non sono soltanto quelle ingiustamente sottratte alle famiglie da un sistema di protezione che funziona a singhiozzo. Il caso Bibbiano ha portato alla luce situazioni drammatiche, per fortuna limitatissime da punto di vista numerico, di cui però conosciamo 'quasi' tutto. Sappiamo quanti sono i bambini che vivono in comunità e strutture d’accoglienza. Sappiamo quanti sono quelli in affido familiare. E, anche se manca una banca dati nazionale capace di documentare in tempo reale i movimenti di questi piccoli – quelli per esempio che dopo un periodo di affido tornano alle proprie famiglie – le singole procure minorili, limitatamente al territorio di loro competenza, dispongono di dati sufficientemente certi. Poi non tutti gli uffici giudiziari operano con la stessa solerzia e con le stesse risorse per trasmettere i dati ai ministri competenti. E la conoscenza da 'quasi' certa, diventa ancora più aleatoria.
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