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Se tu sei figlio di Dio...

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Parole chiave: commento (257), vangelo (14)
Commento al Vangelo della Domenica

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Il percorso festivo della Quaresima inizia sempre con il brano evangelico delle tentazioni. Gesù è nel deserto e lì sta per quaranta giorni. Gesù vive in un ambiente non certamente adatto per abitarvi. Anche il Signore prova la fatica di vivere un ambiente non ospitale. L’evangelista ci dice che Gesù ebbe fame. Con questa espressione Luca descrive il Signore nella sua profonda umanità. Gesù condivide i limiti e le fragilità del nostro essere uomini e donne: la fame, la sete, la fatica, l’abbandono, il pianto, la morte, come anche la gioia, il calore delle amicizie, la gioia della festa, la resurrezione. Tuttavia nel vangelo Gesù si presenta a noi solidale nel vivere le tentazioni. Proprio Luca chiarisce cosa siano le tentazioni e che cosa esse causino in noi quando non riusciamo a vincerle. Forse per noi la tentazione consiste solo il vincere qualche peccato di gola, le nostre sensualità o altro ancora. Certo significa anche questo e dobbiamo combatterle queste tentazioni, non banalizzarle.

Ma c’è molto di più. Gesù è tentato da Satana e tutte le volte il diavolo introduce la tentazione dicendo: “Se tu sei Figlio di Dio”. La tentazione è molto di più di resistere alla cioccolata, si tratta di resistere all’inganno diabolico che ci convince che Dio Padre non ci ami perché non vuole il nostro bene. Il diavolo vuole rompere in Gesù ed in noi la relazione filiale: “Se tu sei Figlio di Dio”. Un conto è la tentazione alla cioccolata, altro è la tentazione di rompere relazione filiale che abbiamo con Dio. Il diavolo non ci vuole dalla parte di Cristo. Vuole farci credere, nella prima tentazione, che Dio non provvede sufficientemente al pane quotidiano e alle necessità di tutti. Nella seconda tentazione il diavolo vuole farci credere che il potere può essere esercitato solo nella forma del dominio e non del servizio. Infine, nella terza ed ultima tentazione, il diavolo vuole farci credere che il male presente nel mondo è causato da un Dio cattivo e capriccioso, quando invece il Padre di Gesù permette il male in quanto ci lascia liberi di percorrere anche le strade sbagliate della nostra vita. Quante idee sbagliate abbiamo su Dio. Solo Cristo può purificarci da queste caricature che abbiamo su Dio.

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