Una preghiera a San Giuseppe
Nella festa del 1° Maggio
In questo giorno dedicato ai lavoratori chiedo a San Giuseppe di aiutarmi ad aiutare i più poveri, di trovare nuove idee e forze per sostenere chi è in difficoltà, chi ha perso il lavoro e la casa a causa della pandemia; chiedo a lui di aiutare i governanti a trovare soluzioni nuove per scavalcare la burocrazia e rendere concreti quei progetti di cui si parla da decenni.
Con questo appello al santo patrono dei lavorati, il vescovo di Livorno, mons. Simone Giusti, ha iniziato la celebrazione del 1° Maggio. Insieme ai rappresentanti delle Acli, MCL, della Misericordia, dell'Azione Cattolica, dell'Associazione Stella Maris e al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo.
Costruire un’economia diversa non solo è possibile - ha detto il Vescovo - ma è l’unica via che abbiamo per salvarci e per essere all’altezza del nostro compito nel mondo. È in gioco la fedeltà al progetto di Dio sull’umanità. L’orizzonte è quello dell’ecologia integrale della Laudato si’, che riprende e attualizza il messaggio della Dottrina sociale della Chiesa per far fronte alle nuove sfide. Abbiamo bisogno di un’economia che metta al centro la persona, la dignità del lavoratore e sappia mettersi in sintonia con l’ambiente naturale senza violentarlo, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.
Mons. Giusti ha illustrato alcuni progetti che sta portando avanti la Diocesi: l'attenzione particolare ai cinquantenni che hanno perso il lavoro, una nuova casa di accoglienza per i bambini senza genitori sopra i 14 anni, la disponibilità degli immobili diocesani per emergenza abitativa ed emergenza scolastica, un nuovo centro di aggregazione per porre rimedio alle devianze giovanili e molto altro ancora che la Chiesa livornese sta
costruendo insieme a Caritas Livorno.
Io non perdo la speranza ha detto il Pastore: confido nella Provvidenza e nell'aiuto di San Giuseppe.
Ecco l'omelia integrale
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