Diocesi
stampa

L’Eucarestia sacrificio per la nostra salvezza

La celebrazione del Giovedì Santo da Montenero

Parole chiave: coena domini (2), giovedì santo 2020 (1)
La Messa in coena domini

La scalinata che porta al Santuario di Montenero è deserta.  Eppure la Santa Messa che viene celebrata è quella dell’Ultima Cena con gli apostoli. Il rumore dei passi del popolo di Dio sul sagrato che si reca alla Celebrazione Eucaristica quest’anno non si sente. Il Triduo pasquale ha inizio senza i fedeli. Il Covid-19 impedisce la partecipazione alle liturgie. L’emittente televisiva Telegranducato trasmette in diretta la Santa Messa del Giovedì Santo per i fedeli che non si possono muovere da casa per evitare il contagio.  

Don Luca, il Padre Priore prima che cominci la Celebrazione guarda le panche ed esclama: “Non è mai stato così il Santuario in questo giorno!”

Il Vescovo Simone all’inizio della Santa Messa saluta i fedeli collegati da casa.  Una particolare attenzione è rivolta ai ragazzi che chiama per nome.

Il tradizionale rito della lavanda dei piedi è escluso.

“Nell’ultima cena di Gesù c’è il pane e il vino, le erbe amare, ma non c’è l’agnello. Non c’è l’agnello perché Gesù è l’agnello di Dio annunciato dal profeta Isaia offerto in sacrificio per tutta l’umanità.”  Gesù sa bene che inizierà nel Getsemani il suo sacrificio. Il sacrifico di Gesù a Gerusalemme è per la salvezza tutti. Nell’ultima cena Gesù si fa cibo pasquale, agnello per la nostra redenzione. L’ultima cena è cena di salvezza per la vita eterna, è l’Eucarestia sacrificio di nostra salvezza.  Non si entra in Paradiso se non si partecipa all’Eucarestia e alla Messa. Gesù nell’Eucarestia ci chiede di rinunciare a noi stessi per diventare figli di Dio e fratelli dell’Uomo.

In questo tempo l’Eucarestia partecipata mediante i media è qualcosa, ma non è l’Eucarestia vissuta intorno all’altare con tutta la comunità.  I discepoli si nutrono di Eucarestia così anche noi. Tolleriamo questa grande privazione per cercare di vincere il contagio di questa terribile pandemia. Questa privazione è un sacrifico grande per i fedeli, per i sacerdoti e anche per il Vescovo. Non è la stessa cosa celebrare con i fedeli presenti altra cosa spendo che i fedeli sono a casa. La preghiera personale non è l’Eucarestia celebrata con la comunità, non la sostituisce. Oggi ci è dato vivere questa privazione della Santa Messa ma ci auguriamo che finisca presto, prestissimo. Non si può vivere senza Eucarestia ci ricordano i martiri di Aquileia. In questa ultima cena possiamo intuire il sacrificio di Gesù e che ne ha fatto Eucarestia perché tutti noi partecipando a questo unico sacrifico possiamo partecipare alla salvezza e alla vita eterna.

le immagini di Antonluca Moschetti

l'omelia integrale

La Messa in coena domini
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento