Diocesi
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Grazie don Francesco

Il suo sacerdozio ricordava quello di don Quilici

Il saluto dell'Associazione Amici di don Quilici

La scomparsa di Don Francesco è un duro colpo per tutti.
Per i suoi familiari, per i suoi amici, per tutti  noi e per la nostra Chiesa livornese. Francesco ha interpretato il sogno di una Chiesa accogliente, incarnata nella storia di ogni uomo.
La famiglia del Quilici, ha sempre avuto un legame profondo con Francesco: il suo esser prete ricordava molto il sacerdozio di don Giovanni Battista Quilici. Non a caso a Don Francesco, fu assegnato il primo premio Quilici, premio che veniva dato a quelle persone e a  quelle realtà che facevano rivivere con la loro vita, il carisma di don Giovanni Battista. E Francesco si distingueva per questo, con la sua chiesa aperta ad accogliere ogni persona soprattutto quelle più fragili con una attenzione particolare ai ragazzi disabili.
Già da giovane prete cominciò ad occuparsi delle ragazze che si prostituivano incontrandole nelle strade antistanti la stazione, con tutti i rischi del caso. E  promosse la nascita della Associazione Randi.
Il suo ultimo impegno, è stato proprio il suo essere cappellano del carcere.
Nel mezzo, tanti anni di impegno, come prete e  come parroco con le sue attività con la sua casa " aperta", con le   riflessioni  sulla Parola che toccavano la testa ed il cuore delle persone: parole che sapevano connettere la terra al cielo. La morte di  Francesco lascia un grande dolore ,  è un qualcosa che ci lascia tristi e sgomenti  e ci lascia anche un senso di rabbia: perché non è giusto che una persona come lui, debba lasciare questa terra e questa Chiesa livornese.
La nostra fede ci dice nello stesso tempo che proprio oggi, in occasione festa della Ascensione, bisogna alzare lo sguardo. Bisogna guardare in alto, affidando la nostra rabbia e la nostra tristezza a  Lui che conosce il senso ultimo di tutte le cose. Senza scordarci, che il modo migliore per rendere onore a Francesco, è stare con i piedi ben piantati sulla terra per cercare di ascoltare e condividere le fragilità e le sofferenze  delle persone  più povere; e per cercare nonostante tutto, di amare fino in fondo quella Chiesa a cui Francesco è stato sempre fedele.
Grazie Francesco, grazie per quello che ci hai dato e per quello che ci hai lasciato.
Continua a guidarci da lassù con il tuo affetto, la tua ironia e la tua tenerezza.

Il saluto dell'Associazione Amici di don Quilici
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