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Alla parrocchia di S. Seton

La festa patronale con la presenza del Padre generale dei Vincenziani

Parole chiave: vincenziani (3), madre seton (1)
Il carisma Vincenziano

Padre Tomaz Mavric superiore generale della Congregazione della Missione di San Vincenzo de’ Paoli è stato a Livorno per visitare la comunità di Madre Seton, affidata ai padri Vincenziani. Padre Tomaz, originario di Buenos Aires, ha presieduto la celebrazione eucaristica della festa patronale ed è rimasto a cena con la comunità riunita a festa nel salone Filicchi. Ne abbiamo approfittato per rivolgergli alcune domande sulla congregazione.

Padre Mavric il carisma vincenziano è una realtà vicina alle nuove generazioni?

“Mi ha colpito molto una frase contenuta nel documento dell’ultimo Sinodo dei Vescovi, dedicato ai giovani: la carità è il luogo privilegiato del discernimento vocazionale. Questo significa che la carità, che è il punto centrale del carisma Vincenziano, è un qualcosa di attuale e vivo, con radici certo nel passato, ma presente e vitale anche in questa nostra epoca.

Per questo è importante il dialogo con i giovani, perché attraverso il carisma Vincenziano, attraverso l’incontro con i poveri e i sofferenti possano scoprire davvero cosa il Signore vuole da loro”.

Come padre generale si occupa di comunità Vincenziane diffuse sia in Italia che allestero. Quali differenze e ricchezze ha riscontrato?

“Non è semplice individuare con precisione cosa distingue e cosa è simile tra le diverse comunità, sono pochi anni che faccio questo servizio. Se però da una parte ho riscontrato differenze per cultura e tradizioni, dall’altra abbiamo lo stesso carisma e la stessa spiritualità che ci uniscono profondamente. Un carisma che è lo stesso in Europa, in Africa, in Oceania, ecc. E questo è anche un invito a noi Vincenziani ad avere una identità chiara. Che bello sarebbe se in ogni momento, in ogni paese del mondo, le persone che non conoscono questo nostro carisma potessero capirlo dai nostri gesti, dai nostri comportamenti e dire: questa persona sicuramente è qualcuno che ama i poveri e vuole seguire il Vangelo!”.

Nella vostra Congregazione vivono due anime: quella maschile e quella femminile. Come convivono queste due realtà? Sono sicuramente una grande ricchezza

“È la strada che ha voluto San Vincenzo: creare una grande famiglia dove lavorassero insieme i volontari, i Padri della missione, le Figlie della carità.. e questa indubbiamente è una grande ricchezza. Prossimamente ci sarà un incontro di tutti i responsabili mondiali di questa famiglia che faranno il punto su questo nostro servizio alla Chiesa e all’umanità, per fare sempre meglio e sempre di più”.

Livorno è una diocesi significativa per il vostro carisma: sono presenti i gruppi di volontariato, i Padri della Missione e le Figlie della Carità con ruoli anche importanti come la gestione della Fondazione Caritas. È contento di essere qui?

“Ho sentito tanto parlare di Livorno e sono molto contento di essere qui. Ringrazio il Vescovo e la Diocesi per questa attenzione al nostro carisma, ringrazio don Gino Franchi per la sua “passione vincenziana”, i padri di questa parrocchia di Madre Seton, i volontari ed i fedeli di questa comunità e tutti coloro che sono vicini a questa nostra realtà. Preghiamo e collaboriamo perché il nostro servizio per i fratelli più poveri possa essere sempre più condiviso e significativo”.

 

 

Nato a Buenos Aires il 9 maggio 1959, Mavrič è entrato nella Congregazione della Missione nel 1976 e nel 1983 è stato ordinato sacerdote. Negli ultimi anni ha svolto il servizio di vice provinciale della Provincia dei santi Cirillo e Metodio. Come ventiquattresimo successore di san Vincenzo de’ Paoli guida la Congregazione della Missione e le Figlie della Carità da quattro anni e lo continuerà a fare per i prossimi due anni. «La collaborazione tra i diversi membri della famiglia vincenziana ha bisogno di ulteriore crescita», ha detto padre Mavrič nell’omelia pronunciata in occasione della messa celebrata nella parrocchia di San Vincenzo a Chicago. Rifacendosi alle «tessere di un puzzle che unite insieme costituiscono una bella immagine», il nuovo superiore generale ha invitato a «evitare ogni individualismo nel nostro servizio per i poveri, a livello personale nonché a livello di ramo, ma costruire insieme il Regno come una famiglia».

«Questa è l’unica via da seguire e il modo per ottenere risultati efficaci e duraturi», ha sottolineato Mavrič concludendo che «approfondendo la nostra collaborazione e le cinque virtù vincenziane possiamo guardare con molta speranza nel futuro, per essere in grado di soddisfare nel miglior modo la missione che ci è affidata».

Il carisma Vincenziano
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