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"Se pensiamo di essere un insegnante di religione con il semplice  compito culturale e basta, è bene cambiare lavoro"

Non c'è differenza tra missione e formazione

Il Vescovo ha incontrato gli insegnanti di religione per fare verifica dell'anno passato e programmare il futuro

Parole chiave: insegnanti religione cattolica (7)
Il bilancio dell'Ufficio Scuola

I nostri studenti ormai si godono le meritate (si spera) vacanze. Anche gli IRC, conclusi gli ultimi impegni, si apprestano al meritato riposo. Come Ufficio Scuola, il primo pensiero va a chi, tra i nostri insegnanti, è andato in pensione: ringraziamo perciò per il loro lavoro il diacono Falleni Fulvio, i proff. Guidi Fabio, Bruno Rosaria e Bertarelli Tiziana. Facciamo anche i nostri auguri a coloro che dal prossimo A.S. inizieranno la magnifica avventura tra i banchi di scuola con un nuovo incarico.

Il Vescovo Simone ha incontrato in vescovado il 29 giugno scorso tutti gli IRC, nella consueta riunione  conclusiva dell’A.S., per ringraziare gli insegnanti e sottolineare le belle iniziative che sono state realizzate e che hanno ottenuto una positiva accoglienza nelle scuole cittadine, come, prima tra tutte, le visite pastorali in molti Istituti, dove, specialmente per il superiore, è stato chiesto che possano proseguire anche negli anni prossimi. Il 2 luglio scorso, invece,il Vescovo ha dedicato un incontro particolare agli insegnanti  della scuola secondaria superiore, in vista del prossimo Anno Scolastico. Tra le altre cose, è stato evidenziato che la scuola, dopo tredici anni di istruzione obbligatoria, non può, in ancora troppi casi, “sfornare” tossici, ma, per riprendere uno slogan caro al vescovo “a 18 anni tutti sani, occorre investire molto sull’educazione, per riuscire a contenere al massimo questo fenomeno fino ad annullarlo. Se mancano dei valori, occorre un ambiente coeso, occorre che ci siano agenzie educative che nei loro ambiti convergano sul trasmettere quei valori che invece sfuggono, perché,non trovando il giovane un ambiente dove riscrivere il proprio codice morale, questo ragazzo, ancora in età evolutiva, prende semplicemente qua e là quello che capita, con le conseguenze a tutti note.

Sarebbe auspicabile rendere, l’incontrarsi periodico degli insegnanti del superiore, un laboratorio per studiare percorsi finalizzati a questo scopo.

Certamente, proseguiva il Vescovo, l’IRC deve fare il proprio lavoro prevalente, ma sottolineava “che non si distingue missione da formazione. Il Santo Padre, in questo senso, ha levato ogni dubbio: chi non è missionario non è cristiano. Quindi se, un IRC o un qualsiasi insegnante cattolico, nel suo ambiente non è missionario, non si coordina con la comunità in una azione missionaria, non è cristiano. Non esiste un cristianesimo isolato, che non sia comunitario e che non annunci il Vangelo. Se pensiamo di essere un insegnante di religione con il semplice  compito culturale e basta, è bene cambiare lavoro. Perché un professore di religione è prima di tutto un cristiano che ha come compito l’evangelizzazione insieme alla comunità cristiana, insieme alla chiesa locale e non è un battitore libero. Certamente ha un ruolo di didattica, ma non può pensare di isolarsi da un corpo. Nessuno mette in discussione quello che un IRC deve fare nel trasmettere la cultura cattolica, ma nemmeno non deve dubitare che deve lavorare in concerto con gli altri. Altrimenti ha sbagliato lavoro”.

Il prossimo appuntamento con gli insegnanti di religione della scuola secondaria di secondo grado è il 31 agosto, dopo la consueta riunione di inizio A.S. con il Vescovo, nella quale saranno consegnati i mandati a ciascun IRC e presentata la formazione per il prossimo Anno Scolastico.

Pierluigi Giovannetti

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