Una collaborazione che continua

E siamo solo alla partenza. Venerdì 2 luglio sono terminate le due settimane di oratorio cittadino nel chiostro del vescovado, il LI-GREST, al suo secondo anno di nascita. Un oratorio nato in tempo di pandemia che segue il progetto della CEI #apertoperferie e tutte le indicazioni governative, regionali e comunali per essere un progetto in sicurezza. Come indicato dal FOI (Forum Oratori Italiani), se lo scorso anno ci sono stati molti limiti in generale, quest'anno nelle zone in fascia bianca o gialla è stato possibile muoversi di più e fare dei progetti all'aria aperta in libertà e sicurezza. La collocazione del LI-GREST, nel chiostro del vescovado, praticamente in un piccolo parco, ci ha consentito di stare sempre

all'aperto, sia per giocare che per fare le attività di laboratorio. Lo slogan di quest'anno è stato " per ricominciare a sperare", il tema "la testimonianza", la testimone "Giada Menicagli". Ma come si è svolta la giornata? Intanto dobbiamo dire che ogni giorno era diverso, in modo tale da non essere ripetitivo e non annoiare: al mattino, grazie alla collaborazione della Misericordia di Livorno è stato fatto il Triage, dopo accoglienza da parte degli animatori, poi movimento e i bans.L'inizio delle attività era scandito dal momento di preghiera e subito dopo dalla narrazione della storia di Giada, in seguito merendina e poi immersi nelle meravigliose attività di laboratorio guidate dal pittore e nostro collaboratore Massimiliano Luschi. Una novità di quest'anno è stata la collaborazione con la Fondazione Caritas che ci ha fornito i pranzi caldi per i bambini, questa condivisione ha reso tutti più comunità, i bambini hanno mangiato insieme immersi nella natura come ad una grande festa ed erano felici di avere tutti lo stesso cibo.Dopo pranzo socializzazione con gioco libero all'aria aperta, bans e canti fino alla fase del giocone curata dagli animatori:ligrestiadi, indovinelli musicali, caccia al tesoro, giochi a squadre, Just dance, visione di un film...La giornata si concludeva con la merenda seguita dai preparativi per tornare a casa.

All'inizio abbiamo insegnato ai bambini a sanificare le mani, a rispettare le distanze e a tenere la mascherina e sono stati veramente bravi.Punto focale di ogni settimana è stata la santa Messa: la prima settimana è stata celebrata da don Matteo Giavazzi, l'assistente spirituale dell'Ufficio Oratori e Sport diocesano e la seconda settimana da don Federico Mancusi,parroco di Santa Teresa di Calcutta, una delle parrocchie che hanno aderito con la loro presenza al progetto diocesano.Il progetto LI-GREST infatti non è solo un GREST cittadino, è molto di più, è un progetto di collaborazione che cerca di organizzare lerisorse della Diocesi, delle Parrocchie e delle altre realtà aderenti nelle varie 'isole' del territorio per dare continuità al nostro"essere oratorio".Lo scorso anno abbiamo iniziato questa esperienza con l'isola principale in Vescovado, una equipe formata in emergenza, la collaborazione con i Salesiani e la Misericordia per la parte formativa e preparatoria e con una seconda 'isola' nelle Parrocchie San Jacopo e San Simone.

Quest'anno le collaborazioni si sono ampliate con le Parrocchie di Sant'Andrea Apostolo, Santa Teresa di Calcutta ed in seguito di San Pio X, San Benedetto e di Santa Maria del Soccorso per le attività in Vescovato, l'aggiunta delle isole di Nibbiaia e Gabbro e la collaborazione con la Fondazione Caritas.Una bella collaborazione sul campo in cui gli educatori delle parrocchie hanno lavorato in stile sinodale col direttivo dell'Ufficio Oratori e Sport e con gli animatori che provenivano dalle parrocchie di appartenenza e alcuni dal progetto "curriculare" delle scuole superiori.Ogni settimana erano presenti 30 bambini e uno staff per un totale di circa 55-58 persone. Come dicevamo un Grest innovativo,

studiato anche per i tempi che stiamo vivendo e un Grest per evangelizzare i giovani che si sono allontanati e per portare testimonianza di come sia bello stare con Gesù, amarlo e provare a vivere come lui vuole, come i giusti.Ecco la testimonianza di Giada, una catechista livornese innamorata di Gesù che ha dedicato la sua vita ai bambini, ai sofferenti e alla preghiera.Ci hanno parlato di Giada suo fratello, don Fabio, i suoi genitori e lo zio. Il giorno in cui sono venuti a trovarci Roberto ed Emanuela, genitori di Giada i bambini erano incantati, curiosi e assetati di sapere ogni particolare della vita di Giada, dai gusti del cibo alla Prima Comunione.Sono passate due ore in un attimo, in un'atmosfera di puro amore per il prossimo.I bambini ci insegnano molto: sono veri, non hanno paura della verità, sono puri e le loro parole arrivano al cuore.Abbiamo deciso di non fare gite, per quest'anno, ma di invitare le persone: sono venuti a salutarci il vescovo Simone, don Edoardo Medori

e don Rosario Esposito. Abbiamo portato in vescovado due settimane di "lieto rumore", per questo ringraziamo di cuore il nostro vescovo Monsignor Simone Giusti per averci incoraggiato ad andare avanti, anche se all'inizio sembrava difficile e che ci ha messo a disposizione il vescovado.Ringraziamo la Misericordia di Livorno per il Triage, la Fondazione Caritas per i pasti, il negozio L'orticello per la frutta, Barbara addettadi Curia per la sanificazione e con lei tutto il personale della Curia che ci ha supportato e sopportato in queste due settimane. Un ringraziamento speciale va a tutta l'equipe di educatori e animatori. Ed ora riposo? Eh no! Siamo solo all'inizio, tra poco inizieremo a lavorare sulle "Olimpiadi degli Oratori livornesi" e poi ci saranno novità tutto l'anno. Intanto passiamo la staffetta alla parrocchia di San Jacopo che inizierà il 5 luglio e...alla prossima avventura!!