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Il 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane

La riflessione dei nostri partecipanti: Giusy D'Agostino e Roberto Bargelli

Parole chiave: salerno (1), caritas diocesane (1)
Agli incroci delle strade. La delegazione toscana al convegno di Salerno

Si sta svolgendo a Salerno il 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, dal titolo “Agli incroci delle strade. Abitare il territorio, abitare le relazioni”. Presenti oltre 660 partecipanti, provenienti da 173 Caritas diocesane di tutta Italia, per quattro giorni di confronto e riflessione fino al 20 aprile lungo le “tre vie” consegnate alle Caritas da papa Francesco nell’udienza del 26 giugno 2021  in occasione del 50° di Caritas Italiana: «Partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività». Per la diocesi di Livorno sono presenti Giusy D'Agostino e il diacono Roberto Bargelli, che ci aggiornano sulle riflessioni emerse nelle diverse giornate.

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Roberto ed io siamo qui a Salerno al convegno, credo un momento di Grazia!
Perché? Dalla Parola stiamo facendo un viaggio per conoscere e incontrare le tante periferie, in particolare della Regione che ci ospita, una terra che ha molto da comunicarci…dall’esperienza del parroco di Casal di Principe al lavoro della Fondazione Con il Sud.
Prendiamo atto che tutto nasce dalla Comunione e dall’Amore che ci deve guidare a donarci in reciprocità, purtroppo oggi è difficile vivere questo a causa del nostro sentirci autosufficienti e della cultura dilagante dell’”io” e quindi la prima periferia diventiamo noi!
Come superare questo? Nel cercare di vivere la fede, l’esperienza di Chiesa nella sua totalità, cioè nel vivere la carità attraverso i Sacramenti che ci danno linfa e motivazione per donarsi e superare l’io per andare verso il noi.
Altra cosa che è emersa nel primo giorno di convegno è l’emergenza che il nostro paese vive: il basso grado di scolarizzazione dei nostri giovani e la fuga di questi da parte di coloro che raggiungono una laurea. Allora quanto lavoro nelle nostre periferie come la scuola, i luoghi di aggregazione giovanile ecc.

per seguire l'evento https://www.caritas.it/43-convegno-nazionale-delle-caritas-diocesane/

leggi anche https://www.avvenire.it/attualita/pagine/casa-cibo-e-servizi-oltre-al-reddito-il-piano-ca

Anche ieri ricca giornata di riflessioni e testimonianze tutte provenienti dalla terra campana!
Le testimonianze sono state tutte molto toccanti:
Da Salvatore che ha fatto esperienza di tutto dal carcere alla strada ecc. fino ad aver fatto l’esperienza del sentirsi amato e la sua vita è iniziata a cambiare fino ad oggi essere un riferimento di un condominio solidale!
Il giovane don Gino parroco di Casamicciola che ci ha comunicato l’esperienza dell’alluvione dello scorso novembre e come la parrocchia è diventata il riferimento per tutti, come i giovani si sono impegnati e per loro questa è stata l’esperienza di incontro con il Signore!
Al conosciuto don Maurizio Patriciello testimone di quanto succede nella terra dei fuochi, anche se questo, purtroppo, non è solo qui in Campania, ma in altri 49 siti in Italia.
Ed infine il giovane Gennaro che si occupa del disagio giovanile in Napoli comunicandoci come tanti giovani si trovano in certe situazioni causa basso grado di istruzione.
Pertanto, è stata ribadita l’urgenza e l’emergenza di bloccare l’abbandono scolastico da parte di molti giovani, problema diffuso in tutta Italia!

Le relazioni invece ci hanno stimolato a riflettere sul senso di periferia e di centro.
Cioè se pensiamo che siamo sempre noi che dobbiamo andare nelle periferie significa che siamo sempre noi a creare divario.
E questo ci è stato presentato da un docente di urbanistica che ci ha presentato come in una città come lo stesso luogo può essere centro e periferia anche in ambienti dove vivono persone agiate.

Si parla di periferie ma da quale centro si parte? Pur essendo ugualmente geolocalizzati non siamo uguali. Tante periferie sono luoghi dove vivono persone benestanti, quindi non è solo una questione di geolocalizzazione, ecco allora l’importanza di cambiare un po’ la prospettiva del nostro sguardo e l’urgenza di pensare ad un cambiamento di mentalità, superare l’idea dell’azione (il pacco alimentare, il pranzo alla mensa…il portare roba) per iniziare a donare il tempo per l’ascolto e l’accoglienza!

La seconda giornata si è conclusa nella bellissima Cattedrale di Salerno con una corale Celebrazione Eucarestia.

leggi https://www.avvenire.it/attualita/pagine/caritas-un-piano-contro-la-poverta-parola-d-ordi

Agli incroci delle strade. La delegazione toscana al convegno di Salerno
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