“Una fede viva per non perdersi nel vuoto”

Il Vescovo incontra i ragazzi del 5° Vicariato

Un messaggio forte e chiaro: non basta vivere di immagini, di notizie superficiali, di idoli effimeri. Occorre cercare, alimentare e testimoniare una fede viva. È questo l’invito che il Vescovo ha rivolto ai giovani del Vicariato, riuniti per la celebrazione dell’Eucaristia nei giardini del Castello Pasquini di Castiglioncello, nella tappa conclusiva dell’Agorà di quest’anno pastorale.

Durante l’incontro, il Vescovo ha esortato i ragazzi a non limitarsi a scorrere passivamente i social, ma a utilizzarli anche per informarsi sulla vita della Chiesa, sui miracoli che accadono ancora oggi, sui testimoni della fede come Chiara Badano e Carlo Acutis, esempi luminosi di giovani che hanno “vinto la morte”. Ha sottolineato con forza come nella società contemporanea si sia diffusa una sorta di idolatria per cantanti, calciatori e personaggi dello spettacolo, ai quali spesso attribuiamo un valore e un potere che non hanno. La vera forza, il vero dono – ha ricordato – viene dall’alto, da Dio, e solo Lui può dare senso e compimento alla vita.

«Se la fede non la cercate, se non la conoscete – ha detto – come potete testimoniarla? La fede è viva e chiede di essere alimentata, vissuta e comunicata».

Il percorso dell’Agorà si è svolto attraverso quattro tappe simboliche, pensate per aiutare i ragazzi a riflettere su alcuni temi fondamentali:

1. Gratitudine (S. Croce Rosignano Solvay) – Un momento per dire grazie, scrivendo un biglietto di riconoscenza a chi ci ha aiutati durante l’anno.
2. Paura (S. Leopoldo Vada) – Superare le proprie paure attraversando una fune sospesa, imparando a fidarsi e a mettersi in gioco.
3. Ansia (S. Andrea Castiglioncello) – Simbolicamente cercare di riempire una brocca con bicchieri bucati, esperienza della frustrazione e dell’ansia da prestazione.
4. Vergogna (S. Teresa Rosignano Solvay) – Vincere la vergogna di mostrarsi cristiani, cantando un canto di chiesa in una piazzetta pubblica.

Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibile questo percorso: agli educatori, ai volontari e alla Pastorale giovanile, che ha saputo offrire spunti e proposte sempre stimolanti per accompagnare anche quest’anno il cammino dei ragazzi del Quinto Vicariato.