Ritorno a scuola

È cominciata ieri la scuola anche per il bambino di sei anni di Pontedera, in provincia di Pisa, con sindrome di Down che il primo giorno era dovuto restare a casa per la mancata assegnazione di un insegnante di sostegno. La storia dell’alunno, denunciata dalla madre, si è sbloccata solo nella serata di lunedì grazie a una nomina arrivata in extremis. La scuola aveva a disposizione soltanto un insegnante per 15 alunni disabili, e aveva consigliato alla famiglia di ritardare l’inizio delle lezioni per il bambino. Formalmente non è possibile vietare a qualcuno l’ingresso a scuola. «Come previsto dalle norme vigenti – ha spiegato il Ministero dell’Istruzione in una nota – degli studenti con disabilità non si occupano solo gli insegnanti di sostegno, ma anche quelli curriculari ».

Il dicastero si è anche impegnato a svolgere i necessari accertamenti, chiedendo una relazione urgente al dirigente scolastico. Quest’ultima si è difesa sostenendo che non è responsabilità della scuola se gli insegnanti non sono stati nominati in tempo. Ciò che conta è che adesso il bambino, che da settimane non vedeva l’ora di cominciare la sua avventura nella scuola primaria, abbia potuto finalmente sedere al suo posto in classe e vivere, anche se in ritardo, il primo giorno di scuola. Il tema delle nomine degli insegnanti di sostegno preoccupa l’Associazione nazionale insegnanti e formatori. Gli alunni con disabilità quest’anno sono 269mila, 10mila in più dell’anno scorso, «ma un insegnante su due è precario sui posti di sostegno», sottolinea Marcello Pacifico, presidente Anief.

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