Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva

XXXII Domenica del tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco 12, 38-94

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Gesù ha un’unità di misura particolare per misurare la nostra vita e le nostre opere. Gesù non ci chiede di fare opere che facciano notizia, bensì di gesta che siano davvero dono della nostra vita e non qualcosa di superfluo.

Nel Vangelo di questa domenica Gesù nota che la vedova, senza che nessuno se ne fosse accorto, aveva donato tutto quello che aveva, diversamente dagli scribi e dai farisei che ostentavano grandi gesta di carità, ma in realtà aveva dato solo il superfluo.

Il cristiano vive una vita eroica quando nella quotidianità offre davvero se stesso al Signore e agli altri. Non c’è infatti un’attività o un’opera più importante dell’altra, ciò che è importante è come la vive e la offre il cristiano, ovvero come offerta della propria vita a Dio.

Gesù sa quanto amore noi ci mettiamo nel nostro impegno domestico, nel lavoro e a scuola o negli impegni in parrocchia o civici. Non importa infatti che siano visti dagli altri. Basta che li veda Gesù, proprio come ha visto il piccolo gesto della vedeva al Tempio. Gesto subito elogiato pubblicamente dal Signore.