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L’Urgenza della Pace: Livorno prega contro i “Venti di Guerra” e ricorda le vittime dei viaggi della Speranza
Una giornata di preghiera e riflessione organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio

In un’epoca segnata da “venti di guerra” che soffiano su troppe regioni del mondo, l’atto di riunirsi in preghiera per la Pace acquista un’urgenza e una risonanza che non si possono ignorare. La cronaca quotidiana ci sbatte in faccia la brutalità dei conflitti, il dramma dei popoli in fuga, e il cinismo di chi semina divisione. Proprio per questo, è più che mai necessario e vitale che le comunità si stringano insieme per elevare una preghiera comune al Signore, riconoscendo che la Pace è un dono da chiedere e una responsabilità da costruire. La Comunità di Sant’Egidio di Livorno ha promosso un momento significativo e profondo: l’Incontro di Preghiera per la Pace e in memoria di quanti hanno perso la vita nei “viaggi della speranza”. Nella Chiesa di San Giovanni i numerosi fedeli presenti, provenienti da varie parti del mondo hanno invocato il Signore amico di ogni uomo, perché “protegga ogni popolo ed ogni paese che sta soffrendo per la violenza e per le guerre e perché soccorra tutti coloro che sono in pericolo o in viaggio verso una vita migliore”. Durante la preghiera si è fatta memoria di tutti coloro che hanno perso la vita nei lunghi viaggi verso l’Europa, l’America e in altri continenti, nella disperata ricerca di un luogo di pace. I numeri letti sono stati impressionanti e ci interrogano: 4.600 persone che da giugno del 2024 ad oggi hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra; 72.000 morti e dispersi dal 1990 ad oggi (di cui 46.000 persone dal 2015) senza dimenticare chi è morto sui viaggi della speranza tra Messico e Stati Uniti.
La riflessione centrale è stata tenuta dalla dottoressa Anna Ajello, che ha commentato il brano del Vangelo di Marco (4,35-41), nel quale Gesù calma la tempesta. La dottoressa ha sottolineato come questa comunità riunita in preghiera ricordi la folla che chiede a Gesù di salvarci dalla tempesta e dalle guerre, in cerca di salvezza. Dalla Chiesa di San Giovanni, un tempo ancora più vicina al mare, si è levato il grido di aiuto: “Signore, non ti importa che moriamo per naufragio, prigionia, fame, persecuzioni? Ascoltaci e fai calmare questa tempesta e rinnova in noi una speranza che ci porti ad agire, a prendere il largo e ad accompagnare chiunque ha bisogno, nel percorso di integrazione nei nuovi paesi dove potranno vivere la nuova vita”. Un forte appello a una carità attiva, che non si ferma alla preghiera ma si traduce in impegno concreto.
Al termine della preghiera, un momento di commozione e gioia ha avvolto l’assemblea per un bellissimo dono che un giovane ragazzo, Francesco, ha voluto fare alla comunità. Quest’opera d’arte rimarrà nella Chiesa di San Giovanni come presagio di una Pace che potrà veramente ritornare solo se ci sarà l’armonia tra i popoli. Le figure di persone e animali dipinte in armonia, unite dal simbolo della Pace, rimandano al significativo passo biblico del profeta Isaia (11,6-9): “Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto… Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare”.
Questo incontro a Livorno riafferma che la Pace è possibile e che la preghiera è il primo e più potente gesto per disarmare i cuori, costruire ponti di solidarietà e spegnere i “venti di guerra”.



