Pensiamoci su
Linea… di pensiero. L’importanza della presenza
Una riflessione sul tempo che viviamo

La fatica della distanza non si può colmare neppure con internet. Certo oggi è più facile comunicare e perfino vedersi e parlarsi da un capo all’altro del mondo. Le tecnologie permettono di essere più presenti, di ridurre le distanze, ma non riescono a dare un pieno conforto. Solo la presenza, il toccarsi, il darsi la mano, lo stringersi in un abbraccio, il guardarsi, l’odorarsi e il gustarsi offrono la piena realizzazione dell’essere umano. Il bambino non cresce e non ha un suo sviluppo armonico se non è toccato, se non sente il calore di qualcuno che lo stringe a sé, che lo bacia, lo guarda, lo chiama! Il bisogno è fisico ma anche emotivo, psicologico e sociale! E così ogni persona necessita di essere conosciuta e riconosciuta dal darsi una mano, quale segno di dono, di scambio e di offerta. Io mi presento a te e tu ti presenti a me! E così nasce un rapporto, un legame, una relazione. È una fatica immensa, pungente, perfino dolorosa la non possibilità di incontrarsi a causa di distanze e di attività lavorative o di studio o familiari che non consentono di poterti spostare liberamente.
Vorresti stare in dei luoghi a te cari e con delle persone per te importanti, che ti offrono vita, ossigeno, sogno e sai che non puoi. Che devi forse attendere solo sperando che qualcosa accada, che possa esserci il momento propizio, l’occasione giusta. Ecco lo sperare, quello che internet non può darti. Perché è il cuore che spera. È il cuore che sente “la mancanza e la presenza” di certe persone e comincia a tremare, a “parlare” a suo modo. A percepire che quella lontananza è fatica e ferita ma è anche benedizione, ovvero una azione di bene. Perché se la lontananza provoca in te una certa sofferenza è un segno tangibile di un bene profondo, vero, genuino che mai scema di contenuto ma solo si riempie, fino a traboccare! Fino a sperare che l’incontro ci sarà ancora e di nuovo ancora: senza calcoli di tempo e di spazi. La speranza ha solo bisogno di pazienza. Come esprimeva Giacomo Leopardi, la speranza è il bene maggiore dell’uomo perché gli permette di realizzare il piacere anche soltanto nella sua attesa.