Pensiamoci su
Linea… di pensiero. Intorno al fuoco
Una riflessione sul tempo che viviamo

Frate Fuoco, nel Cantico delle Creature è citato dopo l’Acqua. Per evidenziare due elementi contrapposti e necessari. È l’acqua che spegne il fuoco se esso divampa senza regole. Il fuoco con il suo fascino che illumina la notte! E dice San Francesco: “ed ello è bello et iocundo, et robusto et forte”! La forza del fuoco provoca meraviglia e stupore: ricordo il fascino dell’attesa dei falò nei Campi parrocchiali. Ogni sera sempre con il fuoco a fare da guida e da compagnia. Tutti in cerchio intorno al fuoco per gustare la profondità dell’amicizia nel gioco, nel canto, nel pregare insieme e per ringraziare dell’intenso giorno trascorso nell’amicizia! Ma il momento più intenso era quando il fuoco accompagnava la notte e la notte diventava un momento profondo di preghiera. Soli, a turno, a vegliare accanto al fuoco alla presenza del Pane eucaristico. Furono momenti che ancora oggi a distanza di anni fanno vibrare il cuore! Dovremmo creare più spesso occasioni forti di rituali per far gustare la forza e la bellezza della natura. Per cogliere la potenza del fuoco che infiamma la vita e la fa essere fuoco che arde di bene, di generosità, di amore l’uno per l’altro! Un fuoco che brucia, che si consuma per scaldare e per donare sollievo, per far stare bene chi abbiamo accanto!
Speriamo che in ogni tempo si possano incontrare uomini e donne, “profeti di fuoco” (il fuoco di Elia profeta!), che danno sostegno lungo il cammino della vita con vigore, con brio, con il dialogo, con il fuoco irradiato dal loro cuore.
Un caro ricordo è per il vescovo Alberto Ablondi, di cui ricordiamo l’anniversario della sua morte. Un pastore della presenza e dell’ascolto, un dispensatore della Parola, un cultore del dialogo, un animatore dell’incontro! La sua figura di Pastore tra la gente e con la gente, in chi lo ha incontrato, conosciuto e frequentato è sempre viva come fuoco che arde di bene!